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Anche quest’anno si è svolto con buon esito il pellegrinaggio a Ghorio di Roghudi in onore di Maria SS. Annunziata.
Il pellegrinaggio è innanzitutto partire da sé stessi, dalla nostalgia che giunge dal profondo del nostro cuore.
E’ uno dei più grandi contributi che la tradizione spirituale e la religione autentica possono donare a tutti quelli che vogliono guardare dentro di sè, diventare padroni della propria spiritualità e facoltà, e vivere meglio, in modo più cosciente, costruttivo e felice.
Il pellegrino è colui nel quale la nostalgia del Paradiso prende coscienza di sé, dentro il suo cuore e, lo indirizza alla ricerca dei luoghi e dei momenti in cui Dio si è fatto più vicino agli uomini, si è manifestata. Il pellegrino è consapevole che tutto ha un senso, che il suo andare ha una direzione perché è una sola cosa che cerca: “Il cuore del suo Creatore”. La radice del pellegrinaggio per il popolo di Roghudi è l’incontro con Cristo e con sua madre che ci invita ad accoglierlo nella storia e a testimoniarlo agli altri.
L’invito fatto oggi dal parroco Giovanni Zampaglione durante l’omelia è quello di ritornare a casa e raccontare agli altri la gioia e la ricchezza di questa esperienza vissuta insieme. Da questo stesso luogo il sacerdote ha espresso il desiderio di lanciare un appello per la liberazione di Francesco Azzarà dicendo che attraverso Emergency si hanno delle notizie positive, Francesco sta bene ma tutti aspettano e pregano affinchè venga al più presto lasciato libero.
Anche il Sindaco Dott. Agostino Zavettieri, l’amministrazione comunale presente e i fedeli hanno espresso lo stesso desiderio.
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