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Dopo 25 anni d’assenza, torna il Premio Zaleuco – Città di Gerace e la “città mistica” – come la definì il filosofo geracese Domenico Scoleri – si riappropria di un pezzo della sua storia recente.
Ideato ed istituito nel 1971 dall’allora sindaco Giuseppe Beniamino Fimognari, negli anni successivi il Premio si ritagliò un proprio spazio nel novero dei riconoscimenti di maggior rilievo, annoverando tra i premiati personalità del calibro dello scrittore Leonida Rèpaci, dell’avvocato e primo presidente del Consiglio Regionale Mario Casalinuovo, del presidente dell’Ospedale di Locri Guido Candida – insigniti nel corso della prima edizione, il 12 marzo 1972 –, cui successero, tra gli altri, lo scienziato Premio Nobel perla Medicina Renato Dulbecco, lo scrittore Saverio Strati, l’alto magistrato della Corte dei Conti Luigi Condemi di Fragastò, il quotidiano “Gazzetta del Sud”, e l’attore Eduardo De Filippo.
Nella serata di ieri, lo splendido scorcio del centro storico geracese offerto da Largo Giovanni Battista Chiappe è stata la degna cornice della cerimonia di consegna del Premio Zaleuco – Città di Gerace 2012, presentata dalla giornalista Emanuela Ientile.
Come da programma è toccato al Sindaco di Gerace, Giuseppe Varacalli, rivolgere i saluti iniziali al numeroso pubblico intervenuto: «È con immenso piacere che la Giunta Comunale che mi onoro di guidare ha inteso ripristinare il prestigioso Premio Zaleuco – ha esordito il primo cittadino geracese – Dopo 25 anni di sospensione, abbiamo ritenuto doveroso riattivare e dare nuova linfa ad un’iniziativa che occupa un posto di rilievo nella storia recente di Gerace e che d’ora in avanti – rendendo il giusto omaggio a personalità particolarmente distintesi nei rispettivi settori professionali d’appartenenza – siamo sicuri potrà contestualmente elevare l’immagine e il prestigio della Città».
«La storia e la cultura geracesi – ha proseguito Varacalli – unitamente alle manifestazioni di carattere artistico-culturale già tenutesi e a quelle in cantiere per il futuro, rappresentano infatti un indiscutibile fattore nella conferma di Gerace quale punto di riferimento per l’intero comprensorio nell’ambito della programmazione e dell’offerta culturale, pur riconoscendo che il lavoro da compiere in tale direzione sia ancora molto e, per diversi motivi, ricco di ostacoli». «Ciò nonostante – ha concluso il Sindaco di Gerace – l’impegno dell’Amministrazione Comunale, insieme a quello delle forze sociali, associative e culturali di Gerace, sarà certamente fruttuoso e consentirà a tutta la Città di vivere momenti che arricchiscono e formano le menti, come quello a cui ci apprestiamo ad assistere».
Allietata dalle note suonate dall’Ensemble di Trombe dell’Associazione Musicale “Paolo Savoja”, diretta dal M° Cosimo Ascioti, e dallo storico Complesso Bandistico “Città di Gerace”, diretto dal M° Saverio Varacalli, la serata è quindi entrata nel vivo, con il conferimento del Premio Zaleuco – Città di Gerace 2012 per il Settore Politica all’On. Giuseppe Beniamino Fimognari, Sindaco di Gerace dal 1966 al 1983 nonché Senatore della Repubblica dal 1979 al 1987.
La relativa motivazione recita: «Al politico onesto, saggio e illuminato; per la sua lungimiranza ed indiscussa capacità amministrativa profuse per diversi lustri in qualità di sindaco, al servizio della Città di Gerace che, sotto la sua guida, ha vissuto un nuovo Rinascimento le cui testimonianze sono ancora vive ed attuali. Per l’impegno profuso in tutti i mandati politico-istituzionali affidatigli, anche quale Senatore della Repubblica, nell’esclusivo interesse della collettività, e per essersi prodigato contro lo scadimento della politica che ha sempre inteso come occasione di proficuo confronto e di comune crescita morale e culturale».
Ricevendo il premio – il volto stilizzato del legislatore Zaleuco, realizzato in edizione limitata dalla “Ibierre” di Cantù su design dell’architetto Paolo Albano – l’On. Fimognari ha detto di dovere «un triplice ringraziamento all’Amministrazione Comunale in carica: il primo grazie per aver ripristinato il Premio Zaleuco, un atto politico ammirevole volto al bene della Città; il secondo grazie per avermi riconfermato quale presidente onorario dello stesso, e il terzo per avermi voluto conferire il Premio, che mi onora e mi commuove». Fimognari si è quindi accomodato sul palco per una breve chiacchierata-intervista condotta dal giornalista RAI Antonio Condò, durante la quale ha ricordato l’ideazione del Premio Zaleuco, riportando alcuni aneddoti relativi alle primissime edizioni.
Il Premio Zaleuco – Città di Gerace 2012 per il Settore Arte è stato invece conferito al maestro Gerardo Sacco, l’orafo d’origine crotonese celebre in tutto il mondo per i suoi stupefacenti gioielli; a consegnarglielo l’On. Doris Lo Moro, con la seguente motivazione: «All’artista calabrese che da ben 50 anni firma le sue splendide creazioni che lo hanno reso famoso nel mondo. Al maestro orafo, la cui inesauribile fantasia ed indiscussa capacità creativa hanno permesso che, in dieci lustri di attività, venissero concepiti gioielli di rara bellezza e valore ovunque apprezzati per la loro originalità. Per il prezioso intuito che gli ha consentito di raccontare al mondo intero, attraverso i suoi gioielli, pagine di storia artistica scritte durante un percorso tracciato dalla Magna Graecia ai giorni nostri. Perché da sempre veicola, con le sue creazioni, il nome e l’immagine di una Calabria operosa e creativa dei cui segni continuano a rendersi messaggeri i nomi più illustri della moda, della musica, dell’arte e dello spettacolo che con orgoglio hanno indossato, ed indossano, i capolavori del noto maestro orafo». «Sono onorato di ricevere questo premio – ha detto Gerardo Sacco ad Antonio Condò – e ringrazio la commissione per avermi voluto riconoscere il merito di aver lavorato alla diffusione della creatività e della cultura rimanendo in Calabria. Anche se opero nel frivolo, perché se sbaglio un anello non è la fine del mondo…».
Il terzo ed ultimo Premio Zaleuco – Città di Gerace 2012, per il Settore Attività Sociali, è stato infine assegnato al geracese Nicola Gratteri, Procuratore aggiunto pressola Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, impegnato in prima linea nella lotta alla ‘ndrangheta, sulla cui storia e struttura ha scritto numerosi libri di successo insieme allo storico Antonio Nicaso. È stato il Vescovo della Diocesi di Locri-Gerace, Monsignor Giuseppe Fiorini Morosini, a consegnare il premio al magistrato geracese, con questa motivazione: «Al magistrato che ha fatto della professione un vero e proprio scopo di vita e, soprattutto, un motivo d’impegno sociale e culturale teso al miglioramento della società. Per l’assiduità e la passione con le quali, nei giorni in cui è libero da incombenze professionali, dedica la propria attenzione, in ogni parte d’Italia e anche all’Estero – sacrificando anche le proprie ferie – agli studenti di tutte le Scuole di fronte ai quali si pone nelle efficaci vesti di educatore e di saggio consigliere nel convinto tentativo di ricondurre sulla retta via quanti corrono il rischio di perderla e di evitare che ne imbocchino una sbagliata quanti si affacciano alla vita. Al professionista dalle indiscusse doti che, malgrado la meritata notorietà, non ha mai reciso il cordone ombelicale con la sua gente, della quale continua a parlare il linguaggio semplice ma efficace».
Intervistato da Antonio Condò, Nicola Gratteri ha illustrato brevemente quella che ha chiamato «la mia ricetta sul lungo tempo», ossia il parlare ai ragazzi «cresciuti e formati con le pubblicità delle multinazionali» della scarsissima convenienza economica nel delinquere. «Per quanto riguarda il breve periodo – ha proseguito Gratteri – avremmo bisogno di profonde modifiche procedurali, legislative e organizzative in materia di contrasto alla criminalità organizzata, pur riconoscendo che la polizia giudiziaria italiana è senza dubbio la migliore nel mondo. L’attuale Governo ha iniziato a muoversi in tale direzione, disponendo la chiusura di numerosi tribunali e degli uffici dei giudici di pace». «Dobbiamo smettere di pensare di poter continuare a vivere sull’indotto della Pubblica Amministrazione – ha spiegato infatti Gratteri – dobbiamo iniziare a produrre perché negli ultimi trent’anni abbiamo vissuto al di sopra delle nostre possibilità, pagandone ora le conseguenze. E per diventare produttivi, soprattutto noi calabresi dobbiamo mettere da parte il nostro peculiare estremo individualismo, quello che impedisce anche due sole persone di riuscire a compiere tre passi insieme, una a fianco dell’altra».
Assegnati i tre premi Zaleuco dell’edizione 2012, la serata è proseguita con il conferimento di altrettanti Riconoscimenti Speciali, il primo dei quali all’affermato architetto d’origine locrese Paolo Albano, apprezzato e pluripremiato designer nonché autore del bozzetto del Premio, premiato dall’On. Fimognari con la motivazione «All’architetto designer che, lasciata ma non dimenticata la sua terra natia, già da tempo sta facendo valere il suo talento professionale su tutto il territorio nazionale che lo ha legittimamente imposto all’attenzione dell’importante mondo del design. Per i suoi successi fin qui meritatamente ottenuti e per la brillante carriera che lo sta vedendo autore di importanti opere, anche monumentali, la cui pregevolezza ha meritato l’attenzione dei più importanti organi d’informazione. Per avere realizzato, nel quarantesimo anniversario della sua istituzione, il progetto del trofeo relativo al Premio Zaleuco Città di Gerace 2012».
Il secondo Riconoscimento Speciale è stato conferito invece al giornalista RAI geracese, Antonio Condò, tra gli altri incarichi responsabile della redazione locrese del TGR Calabria. A consegnargli la relativa targa, Giuseppe Macrì, Vice Sindaco di Gerace, con la seguente motivazione: «Per la capacità di conciliare, nell’esercizio della sua professione, i principi della corretta e trasparente informazione con la particolare attenzione riservata a Gerace e alle sue espressioni sociali, culturali e artistiche, rinvigorendo così quotidianamente, attraverso la loro promozione, il profondo vincolo sentimentale che lo lega alla Città».
Terzo ed ultimo Riconoscimento Speciale della serata, quello assegnato all’attore di teatro, cinema e tv Francesco Migliaccio. A premiarlo, il Commissario Prefettizio di Siderno, Luca Rotondi, con la motivazione «All’artista di origini geracesi che, da oltre un trentennio, calca le scene dei più importanti teatri italiani facendo valere le sue riconosciute ed apprezzate capacità interpretative. All’autore che si è distinto in vari e difficili ruoli recitando accanto a nomi prestigiosi del mondo teatrale italiano, o sotto la direzione di artisti che hanno scritto la storia del nostro Teatro. Per i suoi ruoli avuti anche nel mondo della televisione ed in quello cinematografico nonché per i successi ottenuti maturando pure l’esperienza di regista teatrale».
Proprio Francesco Migliaccio ha concluso la serata, dimostrando le proprie doti d’attore declamando la poesia “Alla Libertà” di Gaetano Ruffo e l’ultima lettera di Pietro Mazzoni – prima di essere trucidato insieme a Rocco Verduci, Michele Bello, Domenico Salvadori e allo stesso Ruffo nella piana di Gerace il 2 ottobre 1847 –, per finire con la lettura di uno scritto del filosofo geracese Domenico Scoleri, dal titolo “Gerace, città mistica”.
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