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Cosa succede quando i confini tra Chiesa e ’ndrangheta diventano così labili da confondersi? E cosa accade se accanto alla Chiesa che resiste c’è un’altra Chiesa, che si volta dall’altra parte? Le risposte a questi e altri interrogativi legati al rapporto tra Chiesa e ’ndrangheta si possono trovare tra le pagine di “La ’ndrangheta davanti all’altare” (sabbiarossa Edizioni, 2013), un libro – il primo nel suo genere, almeno per quanto riguarda la criminalità organizzata che affonda le proprie radici in Calabria – scritto da Romina Arena, Paola Bottero, Francesca Chirico, Cristina Riso e Alessandro Russo, che sarà presentato nella Chiesa di San Francesco d’Assisi a Gerace domenica 15 settembre, a partire dalle ore 16.
«Nel coraggio dei suoi pastori la gente ritrova il suo coraggio». Così amava ripetere don Italo Calabrò, indimenticato sacerdote reggino che si è battuto a viso aperto contro la presenza mafiosa nella propria parrocchia e nella propria terra. Dal suo insegnamento è nata la sinergia tra sabbiarossa Edizioni e l’archivio stop ’ndrangheta, che ha portato alla nascita di “La ’ndrangheta davanti all’altare”. Un libro che mette insieme i tanti, troppi fatti di cronaca in cui l’organizzazione criminale, nel suo espandersi in collusione con zone sempre più ampie della società, entra in contatto con la Chiesa. La ‘ndrangheta, infatti, ha bisogno della religione: sulla religione poggia molti dei propri “credo”, a partire dal rituale del “battesimo” con il santino di San Michele Arcangelo. E in nome della religione tenta di accrescere il consenso tra la gente. Ecco perché diventa indispensabile il coraggio dei sacerdoti, in cui i fedeli possono ritrovare il proprio coraggio.
Declinando i dieci comandamenti, gli autori – grazie anche ai contributi di Giuseppe Creazzo, don Pino Demasi, don Giacomo Panizza e don Ennio Stamile –, raccontano i troppi esempi in cui la ’ndrangheta si è presentata davanti all’altare e nessuno l’ha cacciata. Per fortuna, però, esiste il “contraltare”: il libro-inchiesta racconta infatti anche dove, come e quando da dietro all’altare, sull’esempio di don Italo Calabrò e dei tanti apostoli della “Chiesa che resiste” venuti dopo di lui, sono venuti dei no forti, secchi e definitivi, capaci di restituire un senso e una speranza al valore alto del coraggio e alla fede.
Organizzata dall’Associazione “Cultura e Tradizione per lo Sviluppo del Territorio” Onlus di Gerace, in collaborazione con “Leggendo tra le righe” a cura di Marisa Larosa e Stefania Zuccalà per Radio Touring 104 – che ne curerà la trasmissione in diretta –, e con il Comune di Gerace, la presentazione di domenica 15 nella città dello sparviero sarà introdotta dal primo cittadino geracese Giuseppe Varacalli. A seguire, il duo radiofonico composto da Marisa Larosa e Tonino Massara, modererà gli interventi di tre degli autori – Paola Bottero, Cristina Riso e Alessandro Russo – e il confronto tra le esperienze di don Giacomo Panizza, fondatore della Comunità Progetto Sud di Lamezia Terme, e di Nicola Gratteri, Procuratore aggiunto della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria, che è nato e vive a Gerace. L’incontro sarà “contaminato” dal rapping&playing book a cura di Mad Simon e Enzo de Liguoro.
Gli autori di “La ’ndrangheta davanti all’altare” – Brevi cenni biografici:
Romina Arena – Ricercatrice specializzata in Storia contemporanea. Si è occupata di studi sulle conseguenze della globalizzazione e dell’occidentalizzazione in Africa e America Latina. Dal 2011 collabora con l’archivio stop ’ndrangheta, di cui cura i reportage fotografici.
Paola Bottero – Giornalista, scrittrice, editrice. Nata a Torino, dal 2000 ha scelto la Calabria come terra d’adozione. Scrive per sciroccoNEWS e altre testate. È autrice dei romanzi “Ius sanguinis” (Città del Sole, 2009) e “Bianco come la vaniglia” (sabbiarossa, 2011), del fantanoir “’Ndranghetown” (Agenzia X, 2011) e, con Alessandro Russo, del diario-inchiesta “Senza targa” (sabbiarossa, 2012).
Francesca Chirico – Giornalista e scrittrice. Nata a Reggio Calabria, coordina l’archivio stop ’ndrangheta, per il quale si occupa di cronaca nera e giudiziaria, e collabora con il mensile di analisi e documentazione Narcomafie. È autrice del romanzo “Arrovescio” (Rubbettino, 2011) e del saggio-inchiesta “Io parlo. Donne ribelli in terra di ’ndrangheta” (Castelvecchi, 2013).
Cristina Riso – Avvocato al fianco dei migranti. Nel 2012 ha coordinato l’ultima edizione del Dossier Radici-Rosarno. Dal 2011 collabora con l’archivio stop ’ndrangheta curando le relazioni esterne ed il fund-raising.
Alessandro Russo – Giornalista e scrittore. Nato a Reggio Calabria, dopo le esperienze politiche maturate nei movimenti giovanili è entrato nel Quotidiano della Calabria, che ha lasciato dopo 15 anni, a fine 2010, dimettendosi dalla carica di caporedattore centrale. Ha fondato sciroccoNEWS e sabbiarossa Edizioni, per cui è autore, con Paola Bottero, del diario-inchiesta “Senza targa” (2012).
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