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«La Calabria è delle Donne!». Questo il grido che si è levato ieri da Gerace e, più precisamente, dal palco allestito in Piazza del Tocco sul quale si sono succeduti gli interventi di più di trenta imprenditrici, esponenti della politica e delle istituzioni, artigiane, insegnanti, per la maggior parte calabresi, nell’ambito dell’incontro internazionale organizzato dal Comitato Promotore Nazionale “Se Non Ora Quando?” in collaborazione con il Comitato SNOQ della Locride e con l’Amministrazione Comunale di Gerace.
Un sole cocente ha baciato il viso delle donne salite sul palco e delle tantissime – insieme a moltissimi uomini – che gremivano la piazza; ma i raggi del sole hanno solo accentuato la luminosità dei loro volti e dei loro occhi, accesi dalla speranza di cambiarela Calabria con l’impegno quotidiano nei loro rispettivi ambiti di attività professionale. Ognuna di loro ha portato il proprio contributo personale ad una discussione che si è protratta per quattro ore senza mai perdere la propria verve dialettica e concettuale, né senza mai vedere scemare la propria carica dirompente nelle dinamiche sociali e politiche che troppo spesso non riservano ancora alle donne lo spazio a loro dovuto.
«Nella mia vita ho avuto la fortuna di poter imparare da tante donne – ha detto il Sindaco di Gerace, Giuseppe Varacalli, porgendo il saluto della città ai partecipanti – Credetemi, parlo per esperienza: ho una madre, quattro sorelle, una moglie e tre figlie che ogni giorno, da sempre, sono per me l’esempio della tenacia, dell’operosità e del valore personale e sociale delle donne in generale e di quelle calabresi in particolare. Conosco poi personalmente – ha proseguito Varacalli – molte delle donne che animeranno l’appuntamento geracese de “La Calabria è delle Donne”: conosco le difficoltà incontrate dalle amministratrici locali e l’innato slancio con il quale si impegnano quotidianamente per superarle; conosco la preparazione e il dinamismo delle professioniste che lavorano in Calabria e per la Calabria; conosco l’energia e l’attivismo che le giovani calabresi profondono nella loro crescita come persone e come cittadine».
«È dunque un piacere e un onore per la nostra città – ha concluso il primo cittadino geracese – accogliere e affiancare tutte le partecipanti a “La Calabria è delle Donne” per affermare con forza insieme a loro la necessità di riconoscere di più e meglio le loro irrinunciabili capacità e i loro inviolabili diritti, e difendere la loro dignità».
Un saluto alle partecipanti e un plauso alle organizzatrici è giunto poi in forma scritta anche dal Ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri, che ha voluto testimoniare la propria vicinanza umana e istituzionale alla lotta quotidiana delle donne calabresi per il bene della loro terra.
«Il nostro è un obiettivo comune, lo stesso che avevamo quando siamo partite con la grande manifestazione “Se Non Ora Quando?” del 13 febbraio 2011: da allora non ci siamo fermate e il nostro grido oggi arriva fin nella splendida Gerace», hanno detto compiaciute Cristina Comencini, presidente del Comitato Promotore Nazionale SNOQ, e Anna Carabetta, vera deus ex machina dell’appuntamento geracese.
Le tre sezioni in cui è stato suddiviso il programma dell’incontro – Lavoro, Istruzione e Rappresentanza – hanno consentito al pubblico di ascoltare il pensiero, l’esperienza e le intenzioni di donne molto diverse tra loro, ma accomunate dal desiderio di dare alla Calabria un futuro migliore realizzando il desiderio di fare lo stesso dono ai propri figli ed ai propri concittadini.
Emanuela Ientile, presidente del Club Unesco di Gerace, e Tina Macrì, imprenditrice e presidente della Cooperativa “Aracne”, hanno perciò evidenziato il grande fervore dell’artigianato locale alimentato dalle donne, fonte di lavoro e di crescita culturale.
Lo stesso può dirsi per l’attività nell’ambito della comunicazione e della progettistica europea di Raffaella Rinaldis, che la prossima settimana terrà a battesimo la sua “Fimmina TV”.
Sul piano dell’impegno politico e istituzionale, di enorme effetto empatico le testimonianze di Annamaria Cardamone, Elisabetta Tripodi e Maria Carmela Lanzetta, rispettivamente sindache di Decollatura (CZ), Rosarno (RC) e Monasterace (RC). A loro è toccato rendere pubblica la capacità delle donne calabresi di lottare non solo contro la discriminazione, ma anche contro la criminalità organizzata, attraverso l’adozione di buone prassi amministrative che poggiano sulla forza di donne come loro e le componenti delle loro amministrazioni.
Altre donne amministratrici e con ancor più alti incarichi politici hanno poi delineato con determinazione la straordinarietà delle donne calabresi impegnate in politica, ancora una minoranza se sono solo 18 su 409 sindaci o addirittura assenti dagli scranni dell’Assemblea regionale, ma capaci di camminare insieme per la Calabriaanche partendo da posizioni ideologiche molto lontane tra loro: è il caso di Wanda Ferro e di Doris Lo Moro, di Angela Napoli e di Eva Catizone.
Nell’ambito dell’istruzione, pur partendo dalla diversità dei loro incarichi e delle loro esperienze, hanno finito per collidere su molteplici aspetti gli interventi della docente vicaria dell’Istituto “Cinque Martiri” di Gerace, Saveria Marturano, e della consigliera del sottosegretario all’Istruzione Marco Rossi Doria, Filomena Fotia: su tutti, i progetti per combattere la dispersione scolastica e quelli rivolti alle studentesse per insegnare loro ad interrompere la trasmissione dei disvalori sui quali si fonda e prolifica la cultura mafiosa.
Proprio su tale aspetto si è concentrato, in chiusura della manifestazione, l’intervento a sorpresa, perché non previsto nel fittissimo programma, ma molto calorosamente applaudito di Nicola Gratteri, Procuratore aggiunto della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria, ma anche semplice cittadino geracese che non ha voluto perdersi la possibilità di assistere all’importante evento che si è tenuto nella sua città.
Chiamato sul palco, Gratteri ha parlato del fatto che in Calabria viga il più assoluto matriarcato, soprattutto nelle famiglie nucleari di ‘ndrangheta, dove le donne quindi non sono solo vittime della violenza, ma anche vere e proprie fomentatrici d’odio e di vendetta. Gratteri ha poi raccontato la propria esperienza in giro per le scuole di tutto il Paese, parlando a ragazzi e ragazze in termini di inopportunità a fare gli ‘ndranghetisti, cercando di attrezzarli culturalmente a non cadere nella trappola tesa loro dalla contro-cultura mafiosa.
L’intera gremita Piazza del Tocco lo applaude e lo incoraggia ad andare avanti con la consueta determinazione, mentre un grido si leva alla Luna sulle note della cantastorie Francesca Prestìa: «La Calabria è delle Donne!»
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