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Un confronto partecipato e proficuo quello che ha animato nel pomeriggio di ieri la Sala Consiliare del Municipio di Gerace: facendo infatti seguito al sit-in informativo tenutosi nella mattinata di domenica 30 dicembre davanti alla struttura ospedaliera mai attivata di Via Largo Piana, l’Amministrazione Comunale di Gerace aveva quindi indetto un secondo – immediato – incontro operativo sul tema.
L’aula che solitamente ospita il civico consesso geracese ha quindi aperto le proprie porte a quanti tra gli amministratori locali, le associazioni e cittadini ritengono non più differibile una soluzione definiva per l’annosa problematica legata all’immobile emblema dell’inefficienza nell’intero comprensorio locrideo.
La struttura di località Largo Piana, progettata e costruita con la destinazione di ospedale geriatrico per lungodegenza e riabilitazione – e completata ben quattordici anni fa! –, non ha infatti mai aperto i battenti. A questo e allo sperpero dei 9 miliardi di lire spesi per la costruzione, si aggiunga poi che l’ammontare dei danni imputabili all’abbandono e alla mancata manutenzione dello stabile sia, allo stato attuale, certamente superiore ai due milioni di euro certificati in passato dalla Corte dei Conti di Catanzaro.
Nella mattinata del 28 dicembre scorso il Sindaco di Gerace, Giuseppe Varacalli, partecipò in qualità di vicepresidente della Conferenza dei Sindaci presso l’Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria, ad un incontro pubblico con il direttore generale dell’ASP reggina, Rosanna Squillacioti.
Al termine dell’incontro, a causa di un’insoddisfazione facilmente intuibile, il primo cittadino geracese convocò per due giorni dopo il già citato sit-in informativo. L’incontro del 28 dicembre seguiva infatti di dieci mesi quello tenutosi nel Municipio di Gerace con la manager e il suo staff, ma la cronistoria recente della querelle non può non citare un altro incontro, quello dell’aprile scorso tra Squillacioti, Varacalli e il professor Giulio Cesare Papandrea, referente del presidente del Policlinico di Monza, istituto europeo d’eccellenza da tre anni seriamente interessato all’acquisizione dell’ospedale di Gerace per farne un polo sanitario d’avanguardia per i paesi del Mediterraneo e la stessa Calabria. A fronte dell’affidamento dell’immobile in comodato d’uso gratuito per un congruo numero di anni, il Policlinico lombardo si accollerebbe i costi dei lavori di adeguamento. In definitiva, un’occasione ottimale per assicurare all’intera regione un assistenza sanitaria d’eccellenza.
«Nonostante la nostra più ampia disponibilità al confronto nel rispetto dei ruoli istituzionali – ebbe modo di dire il Sindaco Varacalli – purtroppo nessuna risposta ci è finora giunta. Tutti, compreso il professor Papandrea che ho avuto recentemente modo di incontrare, siamo seriamente meravigliati e amareggiati per l’assoluta indifferenza delle autorità preposte all’istanza presentata».
Uguale meravigliata amarezza che hanno fatto proprie alcune delle più importanti associazioni che operano nel territorio della Locride, quali il Corsecom, che coordina le organizzazioni socio-culturali ed economiche del comprensorio (Jonica Holidays Operatori Turistici, Lions Club, Sidus Club, Associazione Locride Impresa, Rotary Club, Kiwanis Club, Fidapa Locride, Locride Sviluppo, Progetto Sinergy, Consorzio di Pro Loco Riviera dei Gelsomini, Confindustria Reggio Calabria, Associazione Giovani Imprenditori), rappresentato da Mario Diano, Edmondo Crupi, Aristide Bava, Giuseppe Ventra e Pietro Origlia; o l’associazione Codici – Centro Diritti del Cittadino, presente con il proprio responsabile provinciale dei rapporti con le istituzioni, Decio Tortora; il Centro Studi regionale per la legalità “G. Lazzati”, rappresentato dal Maria Grazia Messineo, e l’Unione Nazionale dei Consumatori, che ha aderito formalmente con il proprio referente territoriale, Anna Congiusta, e con il segretario regionale, Saverio Cuoco.
Oltre ai rappresentanti del mondo associativo del comprensorio locrideo, erano presenti numerosi professionisti ed esponenti della società civile, fianco a fianco con i membri dell’opposizione in seno al Consiglio Comunale geracese – Giuseppe Cusato e Angelo Gratteri –, con personalità politiche locali quali Pino Mammoliti e l’ex sindaco geracese Salvatore Galluzzo e, soprattutto, con le due principali cariche politiche della Locride, ossia il presidente dell’Assemblea dei Sindaci, Giorgio Imperitura, e quello del Comitato dei Sindaci, Giuseppe Stangio.
Una partecipazione variegata, dunque, ma finalmente condivisa e unitaria, tanto nel constatarne con soddisfazione l’esistenza, quanto nell’affermarne gli intenti e nel definirne le prossime azioni da intraprendere. Innanzitutto l’istituzionalizzazione della protesta attraverso la produzione di un documento – una delibera di Giunta Comunale – che sottolinei la più ampia partecipazione all’istanza in questione e del quale vengano messe a parte tutte le istituzioni competenti, sia a livello amministrativo che politico, su scala regionale e nazionale.
In secondo luogo, poi, l’organizzazione di un’azione di pressione su tutte le autorità competenti finalmente stringente e costante, ancorché in un periodo che sia relativamente breve. Perché tanto le associazioni quanto i rappresentanti politici che si sono simbolicamente stretti attorno alla struttura geracese di Largo Piana, sono prima di tutto persone, esattamente come le oltre 150.000 persone – distribuite in 42 comuni – che abitano, anzi, che “sono” la Locride, titolari di diritti, come quello di vedere utilizzate le strutture costruite con i propri soldi, per il reale compimento dei quali non possono davvero attendere oltre.
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