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Negli scorsi giorni la Giunta Comunale di Gerace, presieduta dal Sindaco Giuseppe Varacalli, ha deliberato la costituzione di un partenariato con i comuni di Ardore, Bovalino, Mammola, Portigliola, Stignano e Stilo per la presentazione congiunta del progetto “Terre di transito – Festival di culture artistiche e musicali nella Locride” in risposta all’avviso pubblicato dalla Regione Calabria sul proprio Bollettino Ufficiale l’11 maggio scorso per la selezione ed il finanziamento di nuovi eventi culturali innovativi in attuazione della strategia “Calabria Terra di Festival”.
Il progetto “Terre di transito” si prefigge di rafforzare il legame tra identità dei territori, cultura e turismo sostenibile, attraverso la riscoperta delle identità e delle tradizioni locali e la valorizzazione dei beni culturali delle città partecipanti. La peculiarità principale di tale progetto è però il fatto che l’evento culturale in questione non sia solo il contenitore di proposte spettacolari e di manifestazioni artistiche collocabili in qualsiasi contesto, ma in cui il contenitore – ossia il territorio, il suo patrimonio storico, architettonico, archeologico, ambientale e culturale – sia esso stesso il contenuto: un festival, quindi, del luogo e non solo nel luogo, una manifestazione che non può essere realizzata ovunque in Calabria, ma che può tenersi solo negli specifici luoghi individuati.
Lo spirito multidisciplinare del progetto, che prevede la stretta interazione tra le varie arti – musica, arti visive, archeologia, poesia, teatro, action art ed altro ancora –, ha quindi come obbiettivo primario il totale coinvolgimento dei luoghi prescelti che diventano non solo palcoscenici non convenzionali, ma punti di partenza e di arrivo delle scelte artistiche, musicali, seminariali e teatrali del Festival “Terre di transito”.
Sottolineare lo spirito di “terra di transito” della Locride consentirà, inoltre, di far sì che – nell’arco delle tre edizioni previste nel progetto – il Festival sviluppi il tema dei collegamenti e delle contaminazioni culturali tra terre spesso distanti tra loro, tra culture ed etnie diverse. Nell’arco dei tre anni previsti la Locride sarà dunque interpretata dapprima come “Porto d’Oriente”, quindi come “Ponte verso l’Occidente” e infine come “Porta d’Europa”, esaltando tali caratteristiche attraverso scelte artistiche strettamente collegate al territorio.
Nello specifico, il primo anno, dedicato al concetto di “Porto d’Oriente”, vedrà una rilettura dei rapporti tra l’Oriente e l’Occidente meridionale che sfocerà in una serie di profondi scambi culturali, tali da fare letteralmente germogliare una nuova cultura nel luogo “porto” d’arrivo: a tal fine si analizzeranno quindi le Vie della Fede e i frutti del dialogo spirituale tra il Cristianesimo, l’Islam e le filosofie orientali, attraverso spettacoli e happening in luoghi universalmente riconosciuti quali portatori di immensa e intensa spiritualità, come la Cattedrale di Gerace e la Cattolica di Stilo. Luoghi che – così come gli altri individuati nel progetto, come il castello normanno di Bovalino e quello feudale di Ardore, e ancora l’area del Santuario di San Nicodemo a Mammola, il castello di San Fili a Stignano e l’area archeologica di Portigliola – che non saranno considerati quali semplici palcoscenici di ogni evento che vi si svolgerà, ma come principali attori di ogni singolo evento.
«Secondo il progetto proposto in partenariato con gli altri comuni – ha affermato il Sindaco di Gerace, Giuseppe Varacalli – la prima edizione di “Terre di transito” dovrebbe tenersi nell’arco degli otto giorni che vanno da sabato 13 a sabato 20 ottobre 2012. Una collocazione temporale che risponde al concetto di destagionalizzazione dell’offerta culturale e turistica, e che nelle intenzioni degli organizzatori vedrà la prima edizione quale edizione “pilota” in grado di consentire eventualmente di studiare gli opportuni accorgimenti e aggiustamenti per i due anni successivi, ferma restando – ha concluso il primo cittadino geracese – la convinzione condivisa da tutti i partner in attesa delle scelte regionali, di aver portato a termine un lavoro progettuale condiviso di buon livello».
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