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Buona affluenza di pubblico nel pomeriggio di sabato al convegno in ricordo del compianto professor Giuseppe Tympani – poeta, saggista e critico letterario geracese – tenutosi a Gerace nell’Aula Conferenze di Palazzo Tribuna e organizzato dall’Associazione Culturale “Anassilaos” di Reggio Calabria e dall’Amministrazione Comunale di Gerace.
Nella ricorrenza del trentennale della morte di uno dei suoi più illustri figli che, come recita la targa apposta sulla parete della sua casa natale, fu «Cantore degli affetti, delle passioni, delle sofferenze umane, ha saputo trasformare in pura arte le intime vibrazioni dell’anima», la Città di Gerace ha voluto rendere un doveroso omaggio tanto alla sua cifra artistica, quanto all’intraprendenza intellettuale e all’impegno sociale profusi nel corso della sua vita.
Giuseppe Tympani nacque il 18 novembre 1904 a Gerace, dove appena diplomato iniziò a svolgere l’attività di maestro elementare nelle frazioni di Puzzello e Zuccù, per poi trasferirsi a Reggio Calabria ad insegnare Italiano e Storia in vari istituti della città. Nel 1926 fondò, insieme a Domenico Scoleri e Alfredo Pedullà Audino, la Federazione Italiana Liberi Intellettuali con l’intenzione di “difendere la libertà del pensiero e di combattere qualunque manifestazione di pseudo arte”: vi aderirono molti illustri scrittori, poeti e artisti dell’epoca, come Eugenio Montale, Sem Benelli, Massimo Bontempelli, Curzio Malaparte, Leonida Repaci, Francesco Perri, Libero Bovio, Mario La Cava, Francesco Cilea, e case editrici come Mondadori e Vallecchi. Poeta, saggista e critico letterario, dal 1948 fino alla morte Tympany diresse la rivista “Italia Intellettuale”. Autore di numerose pubblicazioni e poesie, tra gli altri premi di cui venne insignito nel corso della sua esistenza, ricevette per ben due volte il Premio della Cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Ad aprire il convegno, l’intervento con il quale il Sindaco di Gerace, Giuseppe Varacalli, ha salutato i presenti, ringraziato l’Anassilaos e i parenti di Giuseppe Tympani, e soprattutto sottolineato l’orgoglio della Città di Gerace per aver dato i natali ad un intellettuale di tale spessore, concentrandosi poi su quello che ritiene essere uno dei contributi maggiori di Giuseppe Tympani alla sua Gerace: «Insegnare a leggere e a scrivere ai bambini delle scuole elementari nelle frazioni di Puzzello e Zuccù nella Gerace degli anni ’20 e ‘30 del Novecento – ha detto Varacalli – non può non essere considerata un’opera altamente meritoria, forse ancor di più in questo preciso momento storico nel quale ricorre il 150° anno dell’Unità d’Italia: un’unità che è stata anche linguistica e culturale, certamente ultimata negli anni ’50 e ’60 grazie alla televisione, ma che non avrebbe mai potuto essere iniziata senza gli sforzi e la volontà di maestri, insegnanti e intellettuali come Giuseppe Tympani».
A prendere la parola è stato poi il presidente dell’Associazione Culturale “Anassilaos”, il dottor Stefano Iorfida, sottolineando come il compito della stessa sia quello di far conoscere ed apprezzare l’opera di poeti, artisti ed intellettuali soprattutto alle giovani generazioni, spingendole a farsi carico a loro volta di tale impegno, così come la giovane Amanda Tympani continua a fare per suo nonno.
Un video costituito da alcune delle più significative immagini della vita di Giuseppe Tympani – dai ritratti di famiglia a quelli insieme ai suoi studenti, dalle immagini della giovinezza a quelle in compagnia di altri stimati intellettuali – ha fatto da preludio alla coinvolgente analisi degli aspetti fondamentali della personalità, delle caratteristiche poetiche e del ruolo di intellettuale di Giuseppe Tympani, tenuta dalla professoressa Francesca Neri, responsabile Poesia e Letteratura dell’Anassilaos.
«Un uomo mite – quasi serafico – che lascia un’impronta forte in chi ha la fortuna di conoscerlo», come ebbe modo di definirlo il suo allievo Vincenzo Paladino; una presenza, quella di Tympani, discreta ma puntigliosa nella cultura calabrese, autore di un’attività intellettuale pervicace e costruttiva, che rifuggiva dall’improvvisazione per basarsi su quelli che erano alcuni dei tratti fondamentali della sua natura: una mitezza d’animo che si sposava perfettamente con un’attitudine meditativa riguardo ad ogni aspetto dell’esistenza umana.
Dopo la declamazione di alcuni tra i più toccanti versi di Giuseppe Tympani – da “Turbina il vento” a “Elegia a Rosetta”, da “Sogno” a “Ora e sempre”, da “Rivivremo” a “So chi sono” –, si sono susseguiti alcuni interessanti interventi e spunti di riflessione da parte del pubblico, tra cui quello di Rocco La Cava, figlio del grande scrittore bovalinese Mario, delle cui opere Tympani scrisse. A chiudere la serata, i ringraziamenti di un’emozionata Amanda Tympani, grata ai presenti per la dinamica partecipazione ed al Sindaco Varacalli per l’impegno di dedicare una via cittadina all’amato nonno.
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