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Si è aperto nella mattinata di oggi presso la Sala Multimediale del Museo Civico di Gerace il workshop “Progetto Locride: la sfida dell’attuazione” che per tre giorni vedrà impegnate in una serie di seminari e approfondimenti le figure tecnico-amministrative dei 16 comuni i cui progetti sono stati ammessi al finanziamento nell’ambito del PON Sicurezza per lo Sviluppo – “Obiettivo Convergenza 2007-2013”.
La presentazione del Progetto Locride risale allo scorso 8 giugno quando, nella Chiesa monumentale di S. Francesco a Gerace, mons. Giuseppe Fiorini Morosini, Vescovo della Diocesi di Locri-Gerace, Luigi Varratta, Prefetto di Reggio Calabria, Ilario Ammendolia, Presidente dei Comuni della Locride e Giuseppe Varacalli, Sindaco di Gerace, lanciarono insieme l’idea alla base dell’iniziativa: offrire ai giovani della Locride la possibilità, attraverso la pratica sportiva e l’aggregazione giovanile, di intraprendere un percorso di solidarietà, lealtà e legalità.
Oggi, a distanza di otto mesi, una volta incassata l’ammissione al finanziamento di ben 16 progetti presentati da amministrazioni comunali ricadenti nel comprensorio locrideo, il Progetto Locride muove ufficialmente i primi passi verso la piena attuazione. Il workshop promosso dall’Autorità di Gestione del PON Sicurezza – presieduta dal Vice Capo della Polizia di Stato, il Prefetto Nicola Izzo – prenderà operativamente il via nel pomeriggio ed è rivolto appunto ai beneficiari per sostenerli nella fase di attuazione degli interventi finanziati, quali la costruzione o il miglioramento di impianti sportivi e la realizzazione di centri di aggregazione giovanile per un importo di circa 7 milioni di euro e la fruizione da parte di circa mille giovani della Locride.
Nell’ambito del Progetto Locride, il Comune di Gerace ha visto ammettere a finanziamento – per un importo di 280.500,00 euro – il proprio progetto “Sport-Legalità”, in base al quale sarà possibile procedere alla sistemazione degli impianti sportivi geracesi.
A prendere per primo la parola all’apertura dei lavori è stato il Prefetto Luigi Varratta, il quale ha sottolineato la necessità di continuare l’impegno comune dei vari soggetti coinvolti nel Progetto Locride per far sì che le varie iniziative – diversamente da quanto è avvenuto in un passato «oscuro, difficile e pesante» – vedano la luce.
A seguire, mons. Giuseppe Fiorini Morosini, ha benedetto i buoni propositi e il lavoro che affronteranno i presenti per raccogliere la sfida lanciata qualche mese fa, assicurando la propria «forza morale e di promozione».
Ilario Ammendolia, Sindaco di Roccella Jonica e presidente dei Comuni della Locride, ha poi posto l’accento sulla «frattura da risanare presente nella Locride, dove lo Stato negli anni ha permesso che questa terra venisse deturpata. Oggi lo Stato ha l’opportunità di dimostrare la propria vicinanza ai cittadini: il primo mattone per ricomporre la frattura sarà proprio il Progetto Locride».
Dopo aver dato il benvenuto a tutte le personalità ed agli addetti ai lavori intervenuti, il Sindaco di Gerace, Giuseppe Varacalli, ha ricordato che «così come quell’8 giugno, si continuerà a “fare squadra” per dare l’opportunità anche ai giovani della Locride di “fare squadra” e di scegliere una strada diversa da quella che a prima vista può apparire loro la più facile da percorrere».
A conclusione dell’incontro, gli interventi di Antonio Lombardo, responsabile dell’assistenza tecnica per il PON Sicurezza, e del Vice Prefetto Maria Lodovica De Caro, Direttore della Segreteria Tecnica del Pon Sicurezza, i quali hanno illustrato brevemente il programma dei tre giorni di lavori, sottolineando entrambi come il traguardo finale debba «consistere nel migliorare la qualità dei progetti e nell’assicurare la rapidità di spesa, al fine di non perdere i fondi ottenuti».
Per ultimo, l’intervento del Prefetto Nicola Izzo, responsabile dell’Autorità di Gestione del PON Sicurezza. «Oggi, con questo corso di formazione – per il quale ringrazio il Sindaco di Gerace per aver avuto l’idea di farlo proprio nella sua città e per la disponibilità dimostrata – comincia la seconda fase della staffetta che ci porterà a raggiungere tutti insieme i risultati che ci siamo prefissi: dare lavoro, dimostrare ai cittadini che lo Stato e le amministrazioni locali si impegnano, godere della soddisfazione di vedere le opere progettate utilizzate dai giovani. La gente da noi si aspetta educazione – ha proseguito Izzo –, e educazione significa fare le cose; non farle significherebbe diseducare e spingere le persone a disinteressarsi delle cose. Vi sarò il più vicino possibile, ma pretendo massimo impegno, massima rapidità e massima efficienza. Per chi riuscirà entro quattro mesi a realizzare il proprio progetto – ha concluso il Vice Capo della Polizia di Stato – mi impegno a finanziarne un altro. Voglio però prima vedere i fatti».
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