Gallina (RC), il disappunto della Pro Loco San Salvatore sui “Giochi della Vallata”

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Si sono svolti domenica 26 settembre a Gallina di Reggio Calabria  i “Giochi della Vallata del Sant’Agata”, un titolo interessante per una manifestazione che però lascia tanto dispiacere.

Infatti l’intento di questi giochi popolari era quello di rappresentare con delle attività ludiche alcuni significativi episodi che hanno caratterizzato la più che millenaria storia della città di Sant’Agata, situata sulla sponda opposta del torrente omonimo, attraverso la partecipazione di diverse squadre che rappresentavano gli antichi borghi e villaggi un tempo ricadenti nella giurisdizione territoriale agatina.

Stimolante l’idea di fare dei giochi popolari che potessero coinvolgere più paesi, regalare una giornata di festa ed allegria alla popolazione, ma purtroppo sbagliata la presunzione di poter “giocare” con episodi storici per lo più errati frutto di una superficiale conoscenza dell’argomento.

Infatti, stimiamo ed apprezziamo tantissimo lo sforzo e l’impegno impiegato dagli organizzatori della manifestazione, ma critichiamo il fatto che probabilmente per una superficialità organizzativa è mancato il contatto e la consulenza della Pro Loco Reggio Calabria San Salvatore nella riproposizione degli episodi storici legati a Motta Sant’Agata, che hanno generato tantissima confusione.

A partire dal programma dei giochi, incentrato su una rappresentazione medioevale.

Cominciamo col chiarire infatti che Gallina durante il medioevo non esisteva. La città venne edificata in seguito al terribile terremoto del 1783 che distrusse l’antica città di Sant’Agata, e che poi venne riedificata nel “piano delle galline”, nella cosiddetta Lucagnana, zona destinata soprattutto a vigneti. E’ perciò errato pensare di far rivivere un “villaggio feudale a Gallina”. Anche perché la città di Sant’Agata col feudalesimo in particolare ebbe pochissimo a che fare, in quanto fu quasi sempre una città libera ed autonoma, dipendente direttamente alla corona e non da feudatari.

Maggiore attenzione andava fatta nella scelta delle “frazioni” concorrenti ai giochi poiché sono state inserite San Sperato ed Arangea che in realtà non c’entrano nulla con Sant’Agata. La prima infatti non solo non fece mai parte dei borghi della città ma spesso fu in lotta asprissima con essa in quanto territorio reggino e la seconda era semplicemente una campagna non abitata con qualche casa colonica sparsa.

Ricadevano invece nei domini territoriali di Motta Sant’Agata, i villaggi di Vinco e fino ad un certo periodo anche Pavigliana, che però sono stati totalmente dimenticate nelle frazioni dei giochi.

Per quanto riguarda poi la cinta muraria, tra i giochi si parla di 4 torri difensive delle quali però in realtà se ne disconosce il numero esatto. Inoltre l’ultimo gioco riprendeva il crollo del castello durante il terremoto del 1783, cosa che non poté mai accadere, in quanto il castello crollò con il precedente terremoto del 1509.

Tali affermazioni provengono da anni di studi faticosi, sudati, senza alcun incoraggiamento, da visite guidate al sito gratuite, da pulizia dei ruderi, da un immenso impegno da parte dei volontari della Pro Loco Reggio Calabria San Salvatore che si sono visti “scippare” i meriti dei loro sacrifici da una associazione totalmente estranea al territorio (l’associazione “EsistiAmo” che ha sede a Modena), che ha organizzato una manifestazione su Motta Sant’Agata conoscendone poco la storia, e vorremmo sapere a tal proposito se il presidente o i membri di tale associazione abbiano mai visitato il sito.

Sin dalla sua fondazione, avvenuta nel ’95, l’obiettivo della Pro Loco è stato quello di divulgare la conoscenza della Motta, obiettivo faticosamente perpetuato attraverso le visite guidate sul sito fatte in maniera totalmente gratuita dai volontari, i convegni, le estemporanee di pittura, le mostre fotografiche, le manifestazioni, il portale internet ricco di informazioni.

Inoltre l’area oggi versa in uno stato di degrado ed abbandono vergognoso e non un solo centesimo è stato versato dagli enti per la sua salvaguardia. Impraticabile è l’accesso al sito, marcia è la staccionata in legno costruita negli anni ’80, pezzi di ruderi stanno continuamente crollando, ogni giorno che passa si perde irreversibilmente una qualche traccia. L’abbandono totale è scongiurato dalla costanza dai volontari della Pro Loco che si prendono cura del sito fisicamente, garantendo un minimo di pulizia dalla vegetazione infestante.

Neanche un mese fa,  tra le tante iniziative,  i volontari della Pro Loco, avevano realizzato una lezione spettacolo (“Agathè”)  tra i ruderi, in notturna, davanti alla Chiesa Protopapale di San Nicola, cercando di raccontare la vera storia della città, attraverso la lettura di fonti archivistiche, ed intervallando il tutto da “incursioni” sceniche. Senza appositamente chiedere alcun contributo agli enti, proprio per denunciare l’assoluta assenza di essi nelle questioni di Motta Sant’Agata.

Alla fine dei “Giochi della Vallata”, il borgo vincitore è stato proprio San Salvatore, la bravura dei partecipanti e la sorte ci hanno in qualche modo premiato, in quanto proprio nel borgo è ubicata la sede della Pro Loco e l’accesso ai ruderi di Motta Sant’Agata, e ci auguriamo che il prossimo anno, (poiché i giochi sono itineranti e verranno riproposti nel paese vincitore), sia proprio la Pro Loco ad essere il punto di riferimento nell’organizzazione degli episodi storici.

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Author: Consuelo

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