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Il Consorzio Ecodistretto della Vallata del Gallico, costituitosi nel gennaio del 2013 come strumento di governance integrata dei processi di sviluppo locale nella Vallata del Gallico, del quale fanno parte oltre ai comuni di Calanna, Laganadi, Sant’Alessio in Aspromonte, Santo Stefano in Aspromonte anche 26 soggetti privati del mondo dell’imprenditoria e dell’associazionismo della Vallata del Gallico, ha predisposto e approvato all’unanimità nell’Assemblea del 29 Novembre 2013 un documento, consegnato alla Provincia di Reggio Calabria e all’Amministrazione comunale di Reggio Calabria, ma rivolto anche a quanti stanno lavorando alle proposte da presentare in risposta alla gara attualmente aperta, con il quale intende sottolineare l’importanza di orientare l’azione progettuale esecutiva del terzo e ultimo lotto della strada a scorrimento veloce Gallico-Gambarie, sulla realizzazione di una infrastruttura al servizio dello sviluppo della Vallata del Gallico e non semplicemente una infrastruttura di rapido attraversamento, come ad oggi concepita dal progetto definitivo.
Si chiede in particolare che la Gallico-Gambarie, nella sua interezza, diventi una “Strada-Parco” con la finalità principale di operare una saldatura straordinaria per dimensioni e continuità lungo un territorio che si estende per 30 km, un grande disegno di territorio che attraverso la riscoperta di una progettazione al servizio del territorio deve dare forma, identità e funzioni a luoghi altrimenti destinati a diventare marginali proprio a causa dell’attraversamento viario. La “Strada-Parco” deve comportare la realizzazione di accorgimenti che interessino il percorso della strada, la sua dimensione, il suo rapporto con i luoghi che attraversa.
Si tratta quindi di concepire la strada come una infrastruttura aperta al territorio che attraversa, dando la possibilità di fruire di esso e di valorizzare il sistema ambientale, storico-culturale e produttivo al quale garantisce la fruizione. Pertanto lungo l’asse viario è necessario realizzare una sequenza di azioni costituite da interventi di ricucitura ambientale e di riqualificazione paesaggistica, aree attrezzate, verde pubblico, messa in sicurezza, ma anche opportunità di accesso alle aree produttive e il recupero dell’architettura rurale.
La strada deve garantire una mobilità sostenibile che affianchi quella carrabile: pertanto piste ciclabili, percorsi pedonali che innestino sentieri e altri percorsi che possano condurre alla fruizione integrata dell’intero territorio della Vallata del Gallico. Solo così l’intervento di mobilità diventerà valorizzante per il territorio della Vallata del Gallico, configurandosi come una grande strada-parco, della quale realmente i centri urbani posti lungo il bacino idrografico trarranno beneficio economico.
Il progetto pertanto, comprendendo anche le parti già realizzate dei lotti precedenti, deve far emergere la mediazione tra infrastruttura e contesto, in modo da dare forma ad una unità di luoghi naturali ed artificiali, di contesti semi-agricoli dalle geometrie marcatamente artificiali. Gli interventi da programmare lungo l’asse viario devono essere funzionali al sistema produttivo e alla valorizzazione turistica dei territori: accesso ai fondi rurali, accesso al sistema sentieristico, accesso ai mulini ad acqua che andranno recuperati per creare quel sistema straordinariamente attrattivo che caratterizza la rete degli antichi mulini ad acqua del Gallico.
La strada quindi come progetto aperto, capace di evolvere a seconda dei “focolai” di nuove attività e nuove prerogative che l’infrastruttura stessa riuscirà in tal senso ad attivare, in cui la relazione tra strada e “intorno”, ad oggi scarsamente considerata dal progetto definitivo, va definita con la fase di progettazione esecutiva. Infine, si sottolinea l’esigenza di porre in ambito progettuale un’attenzione straordinaria all’alveo del torrente Gallico e al suo sistema di sicurezza, negli anni sempre più fragile e vulnerabile a causa delle carenze di interventi manutentivi.
E’ necessario che a monte della progettazione esecutiva ci sia una riflessione complessiva sul ripristino di condizioni di sicurezza derivanti dalla riqualificazione delle arginazioni, oggi in larga parte divelte, di sistemazioni idro-geologiche dei fronti, di ridefinizione di briglie e sistemi di mitigazione degli impatti che inevitabilmente saranno generati dalla presenza ingombrante di una strada che rischia di incidere complessivamente oltre che sulla caratterizzazione ambientale del sistema vallata, anche sulla sicurezza dei centri prossimi e immediatamente a valle del torrente.
E’ necessario pertanto armonizzare il progetto con le azioni, già programmate da vari enti sovraordinati o da programmare nel prossimo futuro, di messa in sicurezza del corso d’acqua e con l’intera programmazione che interessa lo sviluppo del territorio messa in campo dal Consorzio Ecodistretto della Vallata del Gallico, programmazione che sta costruendo nella Vallata un sistema di prodotti integrati legati alla fruizione turistica, al turismo didattico, all’ecoturismo e alla valorizzazione delle filiere produttive legate al settore primario a alla trasformazione agroalimentare.
Il Consorzio Ecodistretto, chiede in tal senso un confronto fattivo con quanti saranno protagonisti delle prossime fasi progettuali e realizzative dell’opera, per argomentare e concertare le proposte capaci di fare della Gallico-Gambarie un’opera che non si limiti ad attraversare rapidamente la Vallata ma che di questa sia realmente volano di sviluppo.
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