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Nel corso di un servizio antibracconaggio in località “Gallico” in agro del Comune di Reggio Calabria, personale dei Comandi Stazione di Reggio Calabria e di Sant’Eufemia D’Aspromonte, disposta dal Comando Provinciale C.F.S. di Reggio Calabria, riconosceva il canto di esemplari di animali di avifauna protetta e particolarmente protetta, provenire dall’interno di un edificio privato, la cui proprietà veniva individuata immediatamente con esattezza tramite strumentazione GPS e dotazioni informatiche in uso al Corpo Forestale dello Stato.
Al momento del controllo veniva identificata la proprietaria e, a seguito di una perquisizione effettuata all’interno della stessa proprietà, si è potuta accertare la presenza di trentadue esemplari di avifauna protetta detenuta all’interno di due voliere fisse, in particolare otto esemplare di cardellino, tre esemplari di verdone, tre esemplari di verzellino, sei esemplari di fanello, sette tortore orientali dal collare, tre colombacci e due frosoni.
Gli esemplari rinvenuti sono inseriti nell’allegato II della Convenzione di Berna e per tale motivo risultano specie particolarmente protette ai sensi dell’art. 2 della Legge 157/1992 (Legge sulla caccia), per cui ne è vietata anche la detenzione.
Per quanto riguarda gli esemplari di colombaccio, protetti in via ordinaria dalla Legge 157/92, è stata applicata la sanzione prevista dall’art. 30, dato che si tratta di un periodo in cui la caccia non è consentita, per tali motivi la proprietaria dell’immobile, è stata deferita, in stato di libertà, alla competente Autorità giudiziaria.
Pertanto tutti gli esemplari di avifauna rinvenuti sono stati liberati immediatamente sul posto.
Il Corpo Forestale dello Stato, organo di polizia preposto alla prevenzione e repressione dei reati commessi in danno degli animali, invita tutti i cittadini a segnalare ogni potenziale abuso di cui abbiano il sospetto al 1515 numero di emergenza ambientale.
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