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Battute e perquisizioni a tappeto sono in corso da ieri in tutta la Locride per la ricerca di Antonio Pelle, il boss dell’omonima cosca di San Luca, evaso dall’ospedale di Locri. I carabinieri stanno setacciando tutte le campagne della zona ed hanno compiuto perquisizioni in casa di familiari ed amici di Pelle alla ricerca dell’evaso. Al momento, pero’, di Pelle nessuna traccia. Le indagini mirano anche a stabilire se Pelle abbia goduto dell’appoggio e dell’aiuto di qualcuno per allontanarsi dall’ospedale.
Antonio Pelle, il ‘mamma’ della ‘ndrangheta di San Luca, aveva progettato nel tempo la sua evasione dal carcere. ”Durante il periodo di detenzione – afferma il procuratore aggiunto della Dda di Reggio Calabria, Nicola Gratteri – grazie ad alcune intercettazioni ambientali, eravamo riusciti a capire che Pelle, forse con complicita’ all’interno del carcere, era riuscito ad avere dei medicinali dimagranti.
Di questi farmaci, pero’ , dice Gratteri, aveva fatto uso spropositato tant’e’ che era stato necessario ricoverarlo all’ospedale ‘Pertini’. Dalle intercettazioni ambientali e’ anche emerso che Antonio Pelle puntava ‘a scendere velocemente sotto i cinquanta chilogrammi, cosi’ mi mandano ai domiciliari’, rifiutando spesso il cibo.
Ottenuti gli arresti domiciliari circa un anno fa grazie al referto positivo di un gruppo di consulenti, Antonio Pelle era rientrato nella sua abitazione di contrada ‘Bosco di Bovalino’, nei pressi di San Luca, dov’era stato arrestato dai carabinieri tre anni orsono e dov’era attivamente controllato. Poi, cinque giorni addietro, il ricovero all’ospedale di Locri, e la fuga.
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