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L’arte di far passare i fallimenti per successi.
La notizia che il Prefetto Gabrielli ha emesso l’ordinanza per la realizzazione dei nuovi quattro ospedali viene spacciata sulla stampa come un successo politico da parte del massimo esponente istituzionale della Regione Calabria in realtà è la palese affermazione del fallimento politico e gestionale del settore guidato quale commissario dallo stesso.
Mi chiedo come sia possibile tutto questo considerato che il Ministro Balduzzi ha in programma l’invio di Task force per commissariare il commissario, ormai in Calabria siamo all’assurdo, si cerca in tutti i modi possibili di distorcere la realtà che nella sua cruda e sofferente situazione attanaglia i Calabresi.
Questa vicenda dimostra in maniera lampante la totale incapacità della classe politica Calabrese a rappresentare le istanze della nostra gente, è inutile trincerarsi dietro atti che organismi esterni (protezione civile!) sostituendosi di fatto a ciò che avrebbe dovuto proporre l’organo preposto allestendo un piano serio e oculato di riorganizzazione della rete ospedaliera. Tutto ciò al fine di mascherare l’ inerzia e la totale incapacità gestionale.
Al Tavolo Massicci bisognava rappresentare la situazione del settore fotografandone lo stato di fatto e analizzare ogni possibile soluzione mirando a salvaguardare i livelli essenziali di assistenza, la rete sanitaria nel suo complesso, e la riorganizzazione del settore seguendo una logica di economicità, efficienza ed efficacia.
Per tutta risposta ci siamo messi nella condiziona supina che non consente ai Calabresi di vedersi assicurato il diritto alla salute, incrementando i viaggi della speranza e provocando ulteriori disagi alle classi meno abbienti.
La sanità rappresenta la punta dell’iceberg nella nostra Calabria la costruzione dei nuovi quattro ospedali per come riportato sui quotidiani ammonta ad euro 553.286.000,00 una cifra importante con la quale si poteva riorganizzare la rete ospedaliera garantendo i territori e assicurando un servizio sanitario di qualità. Con una cifra del genere si poteva tranquillamente intervenire a riqualificare e ampliare le strutture ospedaliere esistenti, ritengo che ancora una volta stiamo assistendo ad un intervento che produrrà solo e soltanto un cambio estetico delle nostre strutture ma non certo la sostanza con il rischio di costruire ulteriori cattedrali nel deserto.
Inoltre c’è da considerare che la costruzione di questi nuovi ospedali sarà effettuata interamente da imprese del nord poiché nella nostra regione non credo ci siano imprese che abbiano i requisiti per partecipare al Bando di gara, diversamente le opere di ristrutturazione o ampliamento avrebbe interessato le ditte Calabresi.
Mi renderò promotore attraverso il gruppo parlamentare del FLI alla Camera di una interrogazione volta a comprendere la logica che spinge il Governo ad avvalorare questo progetto dimenticando di salvaguardare tutti quei presidi ubicati in aree strategiche che erano al servizio di comprensori importanti che si vedranno costretti a convergere nel futuro solo sui quattro presidi che sulla carta dovrebbero sopperire alla domanda sanitaria garantendo un numero di posti letto che non supera i mille.
I sindaci dei comuni calabresi dovrebbero a mio modesto avviso alzare la bandiera non del campanile ma quella della dignità e delle serietà verso i cittadini, chiedendo di sedersi al Tavolo per comprendere quali saranno gli scenari del futuro per la Sanità Calabrese.
In definitiva credo e penso che non ci stiano omaggiando di niente, si sta solo lanciando fumo negli occhi agendo in maniera non oculata su un comparto che avrebbe dovuto avere risposte più incisive e funzionali con l’aggiunta che si metteranno sul tavolo fior di quattrini… pubblici.
Francesco Grandinetti: Coordinatore Regionale Mille per l’Italia Calabria
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