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Ci stiamo immergendo in una campagna elettorale anomala e del tutto diversa dalle precedenti. A mio modesto avviso l’Italia è ancora una volta al Bivio se continuare a mantenere la credibilità e l’affidabilità conquistata con tanti sacrifici e grandi dolori sociali o tuffarsi nell’incognita di azioni programmatiche populiste che l’Europa e il mondo interno osservano con grande attenzione.
La strada “ obbligata” dell’agenda che ha ridato all’Italia dignità è frutto di anni di mal costume di clientele e di ruberie che hanno reso l’Italia una Nazione allo sbando.
I sacrifici che le Famiglie, le imprese i giovani stanno sopportando devono sfociare nella ripresa complessiva della nostra società. Ciò che per anni è stato messo in secondo ordine oggi deve diventare la stella polare dell’azione politica nel suo complesso.
Diventa però urgente conciliare e riequilibrare il peso del rigore, non tutti possono sopportare lo stesso peso è fisiologico è naturale, sta nella natura delle cose, ecco perché la Politica non può basarsi solo sulla fredda logica dei numeri ma deve lavorare per mettere in atto una azione che possa stravolgere e rendere i sacrifici equi.
Le famiglie non possono sopportare ulteriormente altri balzelli di imposizione, locali o Statali, non è per fare populismo, è una amara constatazione una fotografia chiara e nitida della nostra società, martorizzando ulteriormente i ceti deboli avremo solo un ampliamento delle diseguaglianze sociali e la nostra Italia tornerebbe indietro nel tempo. Alle fasce più deboli bisogna garantire di poter vivere serenamente senza affanni per la quadratura del bilancio alla seconda settima, anche perché i loro redditi rappresentano l’ossatura e il pozzo da dove attinge linfa il tessuto produttivo Italiano, diminuire ulteriormente la capacità di spesa delle famiglie significa contrarre i consumi, ridurre i posti di lavori aumentare la povertà.
L’Italia non può permettersi di indebolire il motore propulsivo della sua economia, occorre studiare una forma di economia sostenibile, risparmiando nei settori della spesa pubblica improduttivi, riqualificando le risorse umane e dirottarle nei settori che possono rappresentare un volano di crescita per la nostra società.
Alle imprese andrebbe facilitato l’accesso al credito mirato ad incrementare l’occupazione e rendere cosi il lavoro diritto di ogni persona e non un favore da chiedere al politico di turno.
L’anno appena iniziato, deve essere foriero di uno stravolgimento politico e sociale, deve essere l’anno del riscatto della società Italiana, lo Stato deve essere visto come il buon padre di famiglia e non come un nemico che impone tasse a prescindere basterebbe a tal proposito leggere l’articolo 53 della nostra Costituzione.
Da più di due anni ho fortemente aderito e condiviso il progetto politico di Gianfranco Fini che ha di fatto scompaginato l’assetto politico Italiano, oggi che siamo vicini alle elezioni politiche il mio impegno sarà quello di portare avanti all’interno di Futuro e Libertà ciò in cui credo indipendentemente dal ruolo e dalla posizione rivestita, occorre richiamare l’attenzione del futuro governo sulla tutela delle fasce più deboli e sull’aiuto concreto alle imprese, in concreto penso alla creazione della no Tax area fino al reddito minimo di sopravvivenza che dovrebbe essere stabilito attraverso criteri oggettivi e la totale abolizione dei contributi previdenziali per i nuovi assunti specie a centro sud, oggi ad un giovane non interessa il versamento dei contributi previdenziali ma la possibilità di inserirsi nel mondo del lavoro e percepire uno stipendio degno di questo nome e non le 350,00, 400,00 euro frutto di contratti che mirano solo a mortificare l’intelligenza e la dignità della persona umana.
L’impegno mio personale e di Futuro e Libertà Calabria sarà questo , non promesse di posti di lavoro ma idee che possano consentire un barlume di speranza vera e concreta, L’agenda Monti deve confrontarsi e dare spazio a tutte le problematiche che investono la nostra società perché è solo partendo dal risanamento della società che la nostra Nazione può riagganciare la crescita.
Francesco Grandinetti: Futuro e Libertà Calabria
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