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Nonostante le dichiarazioni dell’ASP di Reggio Calabria, apparse sui giornali Martedì u.s., la situazione del 118 pubblico non è affatto cambiata. Anzi, l’ambulanza consegnata agli Autisti Soccorritori ha retto solo per pochi chilometri ed è stata nuovamente ricoverata in officina.
D’altronde questi mezzi di soccorso sono fortemente provati (segnano circa 350.000 Km. Percorsi) e non possono dare alcun affidamento di utilizzo. Prendiamo atto dell’impegno programmatico, assunto dalla Squillacioti, in ordine a nuove assunzioni di personale Autista Soccorritore e all’acquisto di nuove ambulanze, ma, non riusciamo a comprendere, vista l’assenza di atti formali (non esistono sul sito aziendale, né è stata data informazione alle Organizzazioni Sindacali), quale sia stato il motivo del grave ritardo nell’affrontare il numero uno dei problemi della Sanità Pubblica: il Soccorso ai cittadini in Emergenza Urgenza.
Non esiste nessuna giustificazione valida per sollevare dalle responsabilità la direzione dell’ASP. La Squillacioti si trova alla guida dell’ASP da oltre 2 anni e non può abbandonare a se stesso il territorio della Piana di Gioia Tauro, ne può accorgersi, solo a seguito delle continue denunce pubbliche della sola F.P. CGIL, di quanto sia grave la carenza strutturale di offerta sanitaria nell’ex ASL n. 10 di Palmi e delle gravissime falle create nel soccorso pubblico. Responsabilità e ritardi hanno seminato una serie infinita di gravi disagi, non sempre denunciati dai cittadini, determinando l’inevitabile ricorso ai viaggi della speranza con significativa ricaduta negativa sulle casse del Servizio Sanitario Pubblico della Provincia di Reggio Calabria. Oggi e solo oggi, scopriamo la disponibilità della Direzione a dialogare anche con la F.P. CGIL. Forse per effetto delle condanne subite per attività antisindacale o perchè perseguitata penalmente per non aver ottemperato ai termini perentori intimati dal Giudice del Lavoro?
Pur tuttavia riteniamo che in atto non esistono le condizioni per riprendere il dialogo, tant’è che continua ad essere presente un comportamento teso a svuotare di significato il sistema di relazioni sindacali che, unitamente alle decisioni unilaterali dell’azienda sugli importanti temi economici ed organizzativi, demandati dal CCNL alla contrattazione aziendale, ha comportato, per un verso una sorta di decurtazione peraltro balcanizzata dei diritti dei lavoratori, per un altro verso un andamento altalenante dei livelli di efficienza economica e trasparenza nella gestione dell’ASP con significative ricadute negative, sia per l’utenza, sia per i lavoratori.
Tutto questo ci impone di seguire una linea netta di demarcazione, non solo nei confronti della Direzione dell’ASP, ma anche nei confronti di alcuni sindacati appiattiti su risultati di piccolo cabotaggio. Da ciò si desume che l’Azienda non esplicita di avere come obiettivo la realizzazione di un impianto contrattuale fondato su elementi composti da un’insieme di regole certe, condivise e trasparenti, non solo dagli attori collettivi, ma anche dalla moltitudine di lavoratori sui cui rapporti di lavoro tali regole comunque incidono, in grado di garantire a tutti i cittadini la tutela del diritto costituzionale alla salute.
Tutto questo non si vede nella gestione Squillacioti, nonostante la F.P. CGIL è stata sempre disponibile al dialogo registrando il perseverare di un atteggiamento assente, non considerando un possibile percorso per dare valore alle professionalità presenti ed a tutti quei professionisti, lavoratori onesti e laboriosi spesso sconosciuti, ma ratificati dal semplice sorriso degli ammalati. Concludendo, si puntualizza che non è colpa della F.P. CGIL se la Squillacioti ha scelto una strada di continuo conflitto con atteggiamenti antisindacali.
Tale comportamento non porterà la F.P. CGIL a più miti consigli, anzi, da ciò riceviamo ulteriori stimoli a continuare sempre più motivati nelle nostre iniziative e in tutte le forme legali di tutela, sia nei confronti dei lavoratori, sia per i cittadini della Piana di Gioia Tauro. Tutto il resto non giova a nessuno.
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