Questo post é stato letto 27660 volte!
L’ambiguo cambio di rotta da parte dei vertici dell’ENAC in merito ad importanti decisioni che riguardano direttamente il futuro dell’Aeroporto dello Stretto sta contribuendo in questi giorni ad alimentare dubbi ed illazioni in un contesto dove molto spesso continuano a trovare terreno fertile sterili polemiche. E’ bene pertanto provare a fare chiarezza in merito a quanto sta accadendo sia in quanto forma di rispetto dovuta nei confronti di tutti i cittadini e dei soggetti direttamente coinvolti sia affinché si possa metter fine alle deprecabili strumentalizzazioni ad opera di chi evidentemente non vuole il bene del nostro Aeroporto.
E’ quanto dichiara in una nota l’On. Nino Foti, già membro della Commissione Infrastrutture e Trasporti della Camera.
Vanno chiariti innanzitutto, prosegue la nota, gli aspetti relativi alla vicenda dell’ormai famosa “concessione trentennale”, il cui iter, come sottolineato anche da Confindustria nei giorni scorsi, sembrava ormai in dirittura d’arrivo solo un mese fa, ma al momento sembra essersi nuovamente interrotto.
E’ bene precisare a tal proposito, come la decisione dei vertici ENAC di non deliberare, nella riunione del CdA dello scorso 19 Dicembre, l’istanza di concessione, avanzata dalla SoGAS, sia sorprendente in quanto in netta contraddizione con ciò che lo stesso Ente, nella persona del suo Direttore Generale Quaranta, aveva anticipato direttamente ai vertici della società di gestione nel corso di una riunione dello scorso 21 Ottobre alla quale sono stato personalmente presente unitamente ai vertici della SoGAS, ai soci Provincia di Reggio Calabria e Regione Calabria e all’On. Vincenzo Garofalo, Deputato messinese nonché membro della Commissione Trasporti della Camera. Nel corso della riunione infatti sono state discusse le criticità che costituivano l’impedimento alla citata istanza avanzata dalla SoGAS e sono state individuate su richiesta dell’ENAC le possibili soluzioni da adottare nel breve periodo, affinchè la stessa concessione potesse essere poi deliberata. Si era chiesto nello specifico alla Società di Gestione di ottemperare al ripianamento delle perdite relative al bilancio 2013 oltre a garantire un impegno formale volto all’azzeramento delle perdite strutturali frutto di decenni di cattiva gestione.
Impegno mantenuto da parte della SoGAS che ha lavorato in tale ottica attraverso una politica di risanamento dei conti che ha permesso alla Società di chiudere in sostanziale pareggio i bilanci degli anni 2011 e 2012 scongiurando l’esborso da parte dei soci dell’obbligatorio ripianamento perdite. E’ utile specificare inoltre che per ottemperare al meglio a quanto concordato la SoGAS ha deciso di metter mano anche ad un’altra pesante voce di spesa, quella relativa all’handling,
attraverso la pubblicazione del bando pubblico per l’assegnazione dello stesso settore a società esterna. Lo stesso impegno è stato garantito anche dalla Provincia di Reggio Calabria, che in qualità di socio di maggioranza, ha provveduto al ripianamento delle perdite relative al bilancio 2013 per la quota di capitale spettante pari al 67%, diversamente da quanto fatto dagli altri soci, in primis Regione Calabria, per le quali quote di capitale sociale è stato intimato, in quanto unica soluzione possibile, accettata anche dall’ENAC, il pagamento degli importi dovuti attraverso decreto ingiuntivo.
Rimane francamente difficile capire a questo punto, aggiunge Foti, cosa la Società di gestione avrebbe potuto ed evidentemente dovuto fare in aggiunta a quanto già fatto per avere il tanto sospirato via libera da parte dell’ENAC soprattutto considerando anche gli sforzi profusi in relazione alle infrastrutture dell’Aeroporto che, secondo quanto discusso nel corso della citata riunione, avrebbero dovuto rappresentare un passo avanti determinante verso la risoluzione di un altro atavico problema che affligge il nostro scalo, vale a dire il superamento delle c.d. limitazioni tecnico – operative a terra e di volo.
Quando poi vengo a sapere dai vertici della SoGAS che le nuove resistenze avanzate dall’ENAC si fondano nel non ritenere più condizione sufficiente, diversamente da quanto concordato, l’avvio delle azioni di recupero crediti ma di considerare imprescindibile l’effettiva copertura delle perdite con il conseguente versamento del capitale le mie perplessità diventano sgomento.
E’ evidente infatti come il futuro dello scalo, nodo cruciale per lo sviluppo del nostro territorio, si trovi incastrato, ad un passo dalla svolta, in un gioco al rialzo dove ai protagonisti, pur avendo fatto il massimo, viene chiesto l’impossibile. Una situazione che sembra ancor più paradossale se si considera, come sottolineato anche da Confindustria, che ferme restando le difficoltà evidenziate dalla SoGAS, vi sono molti altri aeroporti italiani i quali pur versando in situazione finanziaria sfavorevole, ricevono un trattamento diverso rispetto a quello riservato al nostro scalo. Alla luce di tutto ciò, conclude l’On. Foti, ritengo che non possano essere condivise le critiche mosse da parte dei Sindacati, che anche ieri nel corso di una conferenza stampa, hanno accusato i vertici di questa Società di gestione di incapacità manageriale o assenza di visione di sistema. Quello che manca, come del resto gli stessi Sindacati hanno sottolineato attraverso l’appello al senso di responsabilità, è un impegno concreto da parte dei soci inadempienti e un ulteriore sforzo degli altri soggetti coinvolti affinché si lavori allo stesso obiettivo in unità d’intenti.
E’ questa l’unica strada che consentirebbe di pervenire nel più breve tempo possibile ad un superamento di questo stallo permanente e spezzare finalmente quello che ormai sembra quasi un incantesimo. Lo stesso che fa si che le compagnie aeree cambino in corsa gli accordi commerciali raggiunti o, addirittura vadano via all’improvviso e senza alcun motivo valido. Ma questa forse è un’altra storia.
Questo post é stato letto 27660 volte!