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Il ministro Lorenzin ha indetto per il 22 settembre il “Fertility Day”, una iniziativa volta – secondo il ministro – ad informare le donne sui problemi legati alla fertilità.
“I manifesti pubblicati dal ministero sono un insulto a chi non può avere figli, a chi non riesce ad averli, a chi vorrebbe averli ma non può perché non ha un lavoro o anche avendolo esso è precario, ma soprattutto è un’offesa a tutte le donne”- afferma Elisa Scalercio, delegato regionale di Forza Italia Giovani in Calabria e membro del Dipartimento dei diritti umani e civili di FI.
E continua la Scalercio: << “La fertilità è un bene pubblico” recita uno dei manifesti, per il nostro modo di vedere non è cosi. La fertilità, unita alla volontà di procreare o no, è affare privato!>>.
<<Viviamo in un Paese devastato dalla disoccupazione, il cui tasso cresce quotidianamente in modo drammatico, un Paese in cui chi trova un lavoro lo trova a condizioni di precariato, un Paese in cui le donne che sostengono un colloquio di lavoro, sentono porsi tra le prime domande “lei ha già figli?” o peggio “Per caso desidera diventare madre?” – e quando la risposta è “si” essa diventa un deterrente.
Invece di preoccuparsi di creare condizioni concrete per favorire l’occupazione dei suoi cittadini, il governo lancia campagne pro-natalità? E’ un insulto tanto alle donne quanto al primo articolo della Costituzione: “L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro”, articolo che pare ormai dimenticato.
Ed il Ministro Lorenzin, quando si giustifica dicendo che questa è una campagna di sensibilizzazione e informazione a fini clinici, dovrebbe prima di tutto pensare ai reali problemi che attanagliano la sanità di questo Paese. Un Paese in cui curarsi è diventato un lusso per pochi. Un Paese in cui, per fare un banale esempio, più dell’80% degli esami clinici sono a pagamento. Un Paese in cui la sanità pubblica è al collasso – collasso creato appositamente per favorire la sanità privata.>>
La Scalercio conclude: <<Mi auguro che il Ministro e questo Governo si rendano conto che bisogna garantire il diritto alla sanità a tutti i cittadini in eguale misura e che si possa lasciare da parte la propaganda partitica ed i manifesti sessisti, almeno quando si tratta della salute dei cittadini Italiani>>.
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