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Come Forum Provinciale del Terzo Settore eravamo presenti all’incontro organizzato presso la sala Conferenze della Provincia nel tentativo di scongiurarne la chiusura. Non per unirci al coro delle proteste né per fare difese campanilistiche. Eravamo presenti per ribadire che per noi anche questo evento si connota come un ulteriore attacco ai presidi democratici di questa Comunità.
Per anni abbiamo denunciato, spesso da soli, che i presunti criteri economici dietro cui si sono nascosti provvedimenti miopi, contrari allo spirito costituzionale, finalizzati al progressivo restringimento degli luoghi di agibilità democratica e, di conseguenza, di godimento di diritti, erano solo un comodo paravento.
Questo è avvenuto nella Pubblica Istruzione con riforme varate in meno di dieci minuti, nella Sanità Pubblica, con la chiusura di Ospedali e il progressivo allontanamento dai cittadini da parte delle Istituzioni preposte alla cura dagli stessi (l’Istat conferma che sempre più cittadini rinunciano a curarsi per mancanza di disponibilità economica).
Viene meno, quindi, un presidio democratico quando si chiude una scuola, un servizio sociale, un consultorio, un centro per minori, un servizio trasporto per disabili. Ma non solo, si viene meno al dovere dettato dall’art. 3 della Costituzione anche quando si colpisce il trasporto locale, che dovrebbe facilitare la frequenza scolastica nei territori, o quando si impongono scelte potenzialmente dannose per la salute dei cittadini senza rispettarne il parere, addirittura attaccandoli con azioni intimidatorie.
Basti pensare alle vicende di Gioia Tauro per le armi chimiche siriane e a Saline Joniche con la richiesta milionaria di risarcimento danni fatta agli attivisti del no carbone. Erano e sono battaglie in difesa della democrazia non di interessi di parte, non tutti lo hanno colto.
E potremmo continuare, fino all’esproprio di democrazia realizzato con leggi elettorali incostituzionali che hanno relegato il popolo sovrano al ruolo di utile idiota col solo compito di segnare una x.
Ora si alza il tiro, si continuano a colpire i cittadini e il rischio che si corre è scoprire che si è rimasti pochi a protestare, come ricorda una poesia di Brecht.
Come Forum del Terzo Settore, quindi, auspichiamo che questa occasione serva a riportare il tema della pratica democratica all’ordine del giorno non di questa o quella categoria di soggetti ma di una intera Comunità. Perché quand’anche il TAR non fosse chiuso, ed è quello che auspichiamo, e tutto il resto resterà immutato, non avrà vinto la democrazia, ma solo una categoria che è riuscita a far sentire le proprie ragioni di parte.
Il Portavoce del Forum
Luciano Squillaci
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