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La manovra finanziaria appena varata dalla Camera dei Deputati sarà approvata, entro la prossima settimana, anche dal Senato e diverrà molto presto legge dello Stato. Si tratta di una manovra che, con l’introduzione dell’Imu (la vecchia Ici), la rivisitazione delle rendite catastali, l’aumento dell’Irpef, e della benzina, i tagli in campo sanitario, la riduzione dei trasferimenti agli Enti locali ecc. ecc. comporterà sacrifici non indifferenti.
A questi provvedimenti si aggiungeranno quelli che adotteranno le Regioni e gli Enti locali per recuperare le somme mancanti a causa della diminuzione dei trasferimenti statali. Un periodo lungo e difficile, pertanto, si prospetta all’orizzonte di tutti gli Italiani ed a maggior ragione di tutti i Calabresi dal momento in cui l’atavico deficit della nostra Regione la porta a rappresentare uno degli anelli più deboli della catena.
In virtù di tutto ciò, FUTURO E LIBERTA’ sente di dover lanciare un vibrante invito a tutti coloro che, a vario titolo, amministrano la Calabria: Governatore, Presidenti delle Province, Sindaci. A tutti quanti si richiede l’assunzione di una profonda responsabilità e, pertanto, prima di approvare qualsiasi intervento che andrebbe a ricadere sulle tasche dei cittadini ognuno, nella sfera di propria competenza, dovrebbe prima procedere alla revoca di tutti gli incarichi di consulenza nonché allo scioglimento dei vari staff in precedenza costituiti. Sarebbe un atto dovuto, insomma, l’abolizione di tutti quegli organismi ed apparati i cui costi vanno a gravare sui rispettivi bilanci e, pertanto, sulle tasche dei cittadini contribuenti.
Il Popolo chiamato a dover affrontare sacrifici, a viva voce, chiede che tutti, proprio tutti, facciano la propria parte. Il Presidente della Camera dei Deputati, on. Gianfranco Fini, in questi giorni, doverosamente si sta energicamente spendendo affinché arrivino al più presto alcuni provvedimenti relativi agli stipendi ed ai vitalizi dei Parlamentari. Sarebbe il caso che, oltre a questi sacrosanti interventi, si inizi ad eliminare tutto quell’apparato che “bivacca” alle spalle dei cittadini contribuenti ed il cui peso, in tempi di crisi, diventa insopportabile.
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