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La Segreteria Territoriale della Fiom-Cgil esprime profondo rammarico per il triste epilogo a cui sembrano destinati i 31 dipendenti della Mucciola Spa, storica società reggina avviata in fase di liquidazione e che ha aperto le procedure di licenziamento collettivo, così come riportato nella comunicazione formale inviata alla nostra organizzazione in questi giorni.
La Fiom si è immediatamente attivata per chiedere un incontro urgente con l’azienda alla sede di Confindustria per valutare ogni possibile ipotesi rivolta ad evitare i licenziamenti, anche se consapevoli che i margini di trattativa sono veramente bassi preso atto della grave situazione aziendale.
Si legge infatti nella comunicazione dell’azienda che “I Motivi che hanno determinato la situazione di eccedenza sono da individuarsi nell’impossibilità oggettiva di proseguire l’attività caratteristica a seguito dell’informativa interdittiva che ha colpito la società in data 30/07/2012.
La società infatti opera nel settore degli appalti pubblici e l’interdizione (tuttora pendente), oltre ad aver determinato l’automatica rescissione di tutti i contratti d’appalto in portafoglio, le impedisce di partecipare a nuove gare d’appalto e di contrarre con la pubblica amministrazione. ll provvedimento prefettizio è stato immediatamente impugnato presso le competenti sedi giudiziarie, ma ancora ad oggi, a distanza di oltre 3 anni, la vicenda trovasi ancora sub iudice”.
Come organizzazione sindacale non siamo mai entrati nel merito delle vicende di polizia o giudiziarie di aziende e imprenditori, perché non ci compete e perché da sempre schierati come Fiomsenza ombraalcuna di dubbio a favore della legalità e contro ogni forma di mafia ma, tiene a precisare il Segretario della FiomPensabene Antonio “Per noi sindacalisti è oramai evidente, in questa come in altre situazioni, che esiste una grossa lacuna legislativa in questo delicatissimo tema. Ci troviamo sempre di più infatti, soprattutto in Calabria (al Sud in generale e non solo), in presenza di onesti lavoratori che nulla hanno a che fare con la criminalità ma che si ritrovano disoccupati nell’immediato o in tempi brevi a causa di misure di polizia o dell’autorità giudiziaria nei confronti di imprenditori o aziende.”
Continua il Segretario della Fiom che “deve essere il legislatore a trovare gli strumenti idonei affinché queste legittime misure non colpiscano o abbiano conseguenze neanche indirette sugli onesti cittadini, permettendo di preservare attività e lavoro, lavoratori e rispettive famiglie. E’ per questo che come organizzazione sindacale lanciamo un appello bipartisan a tutti Parlamentari calabresi in primis perché si facciano carico di un disegno di legge in grado di perseguire questo importante fine sociale”.
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