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Il pesante intervento sulle accise dei carburanti previsto dal decreto “Salva Italia” del governo Monti è una vera sciagura per gli agenti e i rappresentati di commercio: rischia di far uscire dal mercato e dalla professione centinaia di lavoratori.
Abbiamo infatti un solo e importante bene strumentale di lavoro: l’automobile. A differenza di categorie similari come i camionisti o i tassisti – che beneficiano di sostegni economici per l’acquisto di carburanti – noi siamo discriminati: e infatti per noi non è prevista alcuna legittima agevolazione fiscale.
Non abbiamo dubbi sulla necessità di interventi forti e rapidi per scongiurare il peggio, vista l’epocale crisi economica e finanziaria che il nostro Paese e l’Europa stanno attraversando. Una crisi che si è abbattuta in primo luogo sulla categoria, visto che attraverso il nostro lavoro passa il 60% del Pil italiano, e alla quale abbiamo subito pagato pegno: già da alcuni anni, ormai, vediamo ogni giorno calare le provvigioni, ridursi i mandati e aumentare le spese. Un vortice nero di cui non intravediamo la fine.
In un contesto del genere l’aumento delle accise potrebbe essere esiziale per i lavoratori della nostra professione: per questo la Fiarc-Confesercenti ha chiesto un intervento urgente al governo affinché inserisca anche gli Agenti e i Rappresentanti di Commercio tra quelle categorie “professionali” che godono di benefici fiscali a fronte dell’uso strumentale dell’automobile e dei relativi carburanti.
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