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Con il concerto del Carmen Souza Trio si inaugura domani alle 21.00 al Miramare il Festival MigrArtes. Ritmi africani e tradizione jazz in un’atmosfera intima e acustica per la cantante portoghese di origini capoverdiane che, insieme a Theo Pascal al contrabbasso ed Elias Kacomanolis alla batteria, fa tappa a Reggio Calabria per una delle tappe italiane del tour europeo di presentazione del suo ultimo album “Creology”. Il disco è un passo naturale verso il mondo afro, che Carmen Souza& Theo Pascal hanno sperimentato e sentono come proprio, con la musica che viaggia lungo rotte transatlantiche, da paesi portoghesi ex coloniali come Capo Verde, Mozambico, Angola, attraversando il mare per toccare Brasile, Cuba e atterrare sulle coste di New Orleans.
«Carmen Souza è certamente una delle voci più interessanti della nuova generazione della cosiddetta world music. Nata a Lisbona da una famiglia capoverdianadi estrazione cristiana, – spiega il direttore artistico Alessio Laganà – la sua musica fonde in sé tanti generi musicali: dalla Morna al Batuke, dal Jazz al Soul e oltre. Carmen parte dalla forza delle proprie radici per scoprire frontiere sempre nuove. Il suo modo di cantare è una versione del tutto personale della verve di Billie Holiday, Nina Simone e Casara Evoria, tra melodie inusuali, umori esotici, africanismi e scat jazz, vibrati controllati e frasi dall’andamento imprevedibile. David Sylvian ha definito la sua musica “senza eguali, di rara limpidezza, il soul del mondo del ventunesimo secolo”».
Si apre stasera anche un altro filone tematico del festival, quello dedicato al teatro di figura e alla scenografia, con la mostra-spettacolo “Storie appese a un filo” a cura di Teatro Le Rane. La mostra fa il punto sull’attività ventennale dell’associazione calabrese, che ha costruito una piccola tradizione fatta di lavoro, incontri, sogni e spettacoli, sintetizzati in un’esposizione di marionette e oggetti scenici. «L’obiettivo non è mostrare – sottolinea il direttore artistico Aldo Zucco – ma suggerire il complesso sistema poetico che precede la nascita di uno spettacolo, illustrando i diversi procedimenti creativi. Un viaggio poetico nel mondo del teatro di figura che mette in contatto diretto i visitatori con le marionette, per renderle vive e coglierne le modalità drammaturgiche ed espressive; magie che trasformano legno, fili, polistirolo, stoffe, merletti, biglie e oggetti di scarto in personaggi che raccontano storie». La mostra resterà aperta al pubblico a ingresso gratuito fino al 30 aprile.
Il festivalMigrArtes, a cura di Fondazione Horcynus Orca, Mana Chuma Teatro, Associazione Soledad e Teatro Le Rane, è finanziato dall’intervento “Creazione del Distretto culturale e relativa programmazione e organizzazione di eventi di rilevanza nazionale e internazionale”.
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