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Per ieri era fissata alla Camera la discussione generale sulla ratifica della Convenzione di Istanbul contro la violenza sulle donne. Risultato: aula semivuota e Paese diviso sul considerare o meno la drammatica vicenda, che ha visto coinvolta Fabiana, sedicenne arsa viva dal fidanzatino, ennesimo e tragico caso di femminicidio. Solo qualche giorno fa Loretta Civili, responsabile del Dipartimento della Famiglia, Politiche dei diritti e delle Pari opportunità dell’Ugl, e
la responsabile dell’Ufficio per le Pari Opportunità, Maria Teresa Roghi hanno consegnato alla Camera 50 mila cartoline per la ratifica della convenzione di Istanbul, alcune delle quali raccolte anche in Calabria come nel resto d’Italia. Quanto è accaduto a Corigliano dimostra sicuramente che il problema della violenza sulle donne sia da affrontare alla radice partendo dalle scuole, dalle famiglie.
Sicuramente in questa società, l’ascolto ,l’educazione, il rispetto verso l’altro diventano valori marginali. I cattivi esempi, da cui sono attratti spesso i giovani, possono suscitare l’ emulazione. Il caso della giovanissima Fabiana, arsa viva dalla brutalità di un suo coetaneo, ci fa capire ancora una volta che bisogna insegnare ai giovani che l’amore non ha niente a che vedere con la mania di possesso, la violenza. «Le donne, giovani adulte che siano- lo dichiara Valentina Cannizzaro responsabile per le politiche femminili giovani UGL Calabria- devono riprendersi la loro vita, devono capire che un uomo violento non può provare amore. E’ necessario- prosegue la sindacalista- che si parli di rispetto e di valori umani nelle famiglie, nelle scuole,tra amici, sempre. Nessuno ha diritto di imporre la propria volontà su alcuno e- conclude- il nostro impegno sarà quello di promuovere iniziative che possano sollecitare le Istituzioni per la prevenzione di simili drammatici reati».
«Ci stringiamo, nel dolore, intorno ai familiari di Fabiana e ci appelliamo, inoltre, anche a suo nome, nella sua memoria, a tutti i giovani, agli adulti, ai calabresi, ai veneti, ai lombardi, a tutti, senza distinzioni.- lo dichiara Giulia Meliti la Coordinatrice Regionale UGL Giovani Calabria- Siate vigili. Se conoscete casi di violenza , di vostre amiche, familiari, non siate indifferenti, provate a parlarne con qualcuno o denunciate, fatelo al posto di chi subisce, chiamate le forze dell’ordine, provate a rompere voi il muro del silenzio e dell’omertà”.
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