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È Federico Zindato il vincitore della sezione Africa Europa del Concorso internazionale “Europa e giovani 2016”, promosso dall’Istituto regionale di studi europei del Friuli Venezia Giulia (IRSE), la cui missione è la promozione e la divulgazione scientifica di temi di interesse europeo.
Ne parliamo perché Federico è uno studente di Giurisprudenza, dai tanti e molti interessi ed una grande passione per l’impegno civile. Nel suo elaborato analizza le relazioni tra la realtà africana e quella europea, sotto la lente del diritto. L’assunto è stimolante: le grandi sfide dell’attualità europea (gestione dei flussi migratori, terrorismo, rivolte) sono conseguenza di un sistema giuridico imposto in Africa durante la fase coloniale, incapace di tenere in considerazione le esigenze di popoli tra loro diversi. Ciò ha portato all’affermazione di strumenti paragiuridici, che offrono minori garanzie alla popolazione e agli scambi commerciali. Per superare questo stato di crisi, avanza l’esigenza di creare maggiori occasioni di dialogo, rispettose della diversità, rafforzando la partnership bilaterale e gli strumenti di soft law, così da incentivare la concretizzazione dei principi costituzionali delle Carte fondamentali africane.
La drammatica attualità della ricerca di Federico è anche nelle sue parole: “Dedico la vittoria a Giulio Regeni, che è stato per ben due volte vincitore di questo concorso, con un’analisi sul rapporto tra Ue e primavera araba”. La premiazione si svolgerà domenica 22 maggio a Pordenone. Tra gli impegni di Federico anche l’attività per UNICEF. È appena tornato da Tokyo, dove ha guidato in veste di chaperon, la delegazione italiana al Junior 7 Summit, l’appuntamento che ogni anno precede di alcune settimane il meeting ordinario del G7. Giovanissimi, provenienti dagli stati membri del G7, dibattono ed elaborano proposte sulle medesime tematiche oggetto dell’agenda dei leader mondiali. Durante il meeting ha curato come co-facilitatore il gruppo “Climate Change”, contribuendo alla redazione di un paper, poi consegnato al Primo Ministro giapponese, Shinzo Abe.
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