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di Francesco Iriti (Pubblicato su Calabria Ora)
Il Comune di Bagaladi è stato sciolto per infiltrazioni mafiose alcuni mesi or sono. Un duro colpo per l’intera comunità e per l’ex primo cittadino, Federico Curatola, che aveva indossato la fascia tricolore per circa 18 mesi a capo di una lista di giovani.
Dopo un periodo di fisiologico distacco dalla vita pubblica, abbiamo sentito proprio Curatola, per cercare di capire come il paese intende ripartire dopo la sosta forzata. <<Indubbiamente quello appena trascorso è stato un anno nero per Bagaladi e per la sua tranquilla cittadinanza. Nessuno si aspettava questa situazione, anche se forse qualcuno la sperava. – ha dichiarato il giovane politico – Io ritengo però che non si debba mollare, perchè non si deve fornire l’occasione di impoverire ancora di più il tessuto sociale ed economico del paese, già quasi asfittico e costantemente bisognoso di stimoli. Il commissariamento non è la fine di tutto.
E’ un periodo che passerà, come ogni cosa passa. Certamente mai avremmo pensato di doverlo subire, soprattutto in considerazione della attività che avevamo già avviato per la risoluzione dei problemi dell’ente; attività che oggi la terna commissariale, composta da persone competenti e responsabili sta approfondendo e portando avanti, con l’aiuto dei funzionari e dei dipendenti>>.
Subito dopo la decisione del Ministro degli Interni, Curatola e la sua squadra avevano informato che avrebbero, cosa avvenuta in seguito, presentato ricorso avverso il Decreto di scioglimento. Lo stesso ex primo cittadino di Bagaladi tiene a precisare che <<dalla relazione di accesso non emerge alcuna prova inconfutabile dell’inquinamento mafioso, ma è stato comunque disposto, a mio parere ingiustamente, lo scioglimento sulla base di sospetti e di fatti che interessano tutto il territorio dell’area grecanica>>.
L’avvento della campagna elettorale per le politiche non poteva passare inosservata per chi è stato uno dei sindaci più giovani d’Italia. Per quanto concerne il nostro territorio, Federico Curatola appare molto scettico affermando che <<non vedo attenzione verso questo territorio. Non l’ho vista quando perdevamo pezzi importanti dell’Ospedale Tiberio Evoli, non l’ho vista quando perdevamo il Giudice di Pace, non l’ho vista nell’impegno sui progetti alternativi alla centrale a carbone, assolutamente da scongiurare, non l’ho vista quando i nostri comuni venivano sciolti in sequenza, a volte anche con motivazioni discutibili. La politica è assente in quest’area>>.
Necessitano delle soluzioni per la ripresa dell’area grecanica che possono essere trovate, secondo Curatola, <<soltanto ripartendo da quanto si è fatto, in termini di aggregazione. Ciò di cui non ci rendiamo conto è che i nostri destini sono uniti: bagaladesi, bovesi, melitesi, condofuresi, laurentini, siamo tutti un’unica grande famiglia che si avvia verso il baratro se non metteremo assieme le forze migliori per un nuovo progetto che coinvolga i giovani che hanno deciso di rimanere. Si abbiamo deciso di rimanere, ma non a prezzo del nostro futuro>>.
Una battuta non poteva mancare sul suo eventuale ritorno nel mondo della politica. <<Non credo di avere mai smesso di farla e mai smetterò. Credo troppo nell’impegno attivo e nella coerenza per mettermi da parte e stare a guardare. Lo scioglimento, non posso negarlo, ha fatto vacillare, per un pò, la mia fiducia nelle istituzioni. Le ho avvertite lontane, fredde, poco avvezze a guidare, molto di più a reprimere. – conclude – Non mi ritirerò a vita privata. Come ha detto Matteo Renzi, dopo la sconfitta alle Primarie, ho dalla mia parte l’entusiasmo, il tempo e la libertà>>.
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