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Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta di Fausto Sero scritta a Bersani:
Caro Bersani,
io ti ho votato perchè sei una persona seria e avevi detto che l’Italia ce l’avrebbe fatta a superare la crisi solo se il Sud si sarebbe messo in pari con il resto del Paese e che nell’agenda di governo avrebbe occupato una posizione centrale
Lo spaccato dell’Italia ci mette di fronte una crudele fotografia dove il 10% degli italiani detengono il 40% della ricchezza e il 90% si dividono le briciole.
Ed ancora, il 37% dei giovani non ha lavoro e nessuna speranza di trovarlo.
In Calabria la situazione è più drammatica: otre il 50% della popolazione non ha lavoro e continua ad emigrare; la povertà aumenta e la nostra regione è completamente isolata da resto del Paese.
Le infrastrutture sono necessarie ad ogni ipotesi di sviluppo e senza di esse parliamo di aria fritta.
In Calabria non abbiamo il partito, commissariato da anni, perchè una classe dirigente se n’è impossessato e lo ha usato per fini personali e di carrierismo ad ogni costo.
Il commissario D’Attorre, che doveva, da arbitro super parters, favorire il rinnovamento e restituire il partito ai calabresi, consigliato dai soliti noti ha distrutto, emarginandole tutte quelle forme di novità presenti nella regione ed ha stabilito un patto di ferro con gli stessi attori di Caposuvero, sonoramente sconfitti alle ultime elezioni regionali. Complimenti.
Siamo dinanzi ad un campione di equilibrismo interessato.
Infatti le liste sono deboli con gente lontana dai territori ed addirittura, soprattutto al Senato, non conosciuti nemmeno nei loro paesi d’origine, e qui credo che anche tu dovrai assumerti parte della responsabilità.
Ma perchè tutto questo è avvenuto?
Il posto di deputato per D’Attorre ha lasciato non rappresentata una intera provincia, quella di Catanzaro, che certamente avrebbe meritato una candidatura prestigiosa atteso che qualche giorno fa abbiamo perso definitivamente la speranza della guida del capoluogo di regione.
Se posso permettermi, da militante storico mai ascoltato, scordiamoci l’idea di tirare più a lungo possibile per governare: Grillo è un fenomeno che non va inseguito, ma soprattutto capito.
Proponiamo in parlamento pochi punti: dimezzamento dei parlamentari e del loro stipendio; legge elettorale con preferenze; conflitto d’interesse; legge anticorruzione; una forma di sollievo alla disoccupazione giovanile ed alle piccole imprese e, al massimo in giugno, andiamo al voto.
Per quanto riguardala Calabria, è necessaria l’ immediata convocazione dei congressi e il rinnovamento radicale della classe dirigente.
Le nuove liste devono essere espressioni del territorio e mai più imposte da Roma.
Se tutto ciò non dovesse accadere, il sottoscritto si vedrà costretto, assieme a tanti amici e compagni, a disimpegnarsi per sempre.
L’eletto D’Attorre si dimetta da parlamentare e il Pd riconsegni il partito ai calabresi e agli italiani ai quali è stato scippato.
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