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“Facce da Bronzi” porta a casa un altro successo.
Buona anche la terza edizione del festival nazionale del cabaret organizzato dall’associazione Culturale Arte e Spettacolo “Calabria dietro le quinte” e patrocinato dalla Provincia, Comune di Reggio Calabria, Melito Porto Salvo e Palmi che, in questi mesi, ha coinvolto 30 comici provenienti da tutto lo stivale scomodando noti big del cabaret del panorama nazionale.
Dopo una sfida all’ultima battuta, “protetti” da una madrina eccezionale, la partenopea Barbara Foria, monologhista di rango che ha incantato l’arena “Ciccio Franco” con esilaranti sketch su uomini e donne, conquista il Premio “Facce da Bronzi 2015” il casertano Michele Ventriglia, al quale vanno anche il “premio del pubblico” e il “premio della critica Radio Touring 104 assegnato dai giornalisti, con un simpatico monologo “Tu sai chi” sull’omertà, al secondo posto il brillante duo De De (Carlo de Benedetto e Roberto De Marchi) da Torino e Milano, terzi classificati da Palermo I Bruttos (Rosario Alagna, Damiano Terzo, Piero Salerno).
“Premio del testo” è stato assegnato alla bolognese Eloise Macrì mentre il “premio originalità” al duo torinese “I Bella domanda” e infine il “premio dei bambini” al simpatico Banderas di Marco Turano da Torino. Non è stato per nulla semplice il lavoro della giuria tecnica presieduta dal noto autore comico Pietro Sparacino che si è congratulato con tutti i finalisti in gara: il duo Spalla (Marco Reggiani e Armando Iodice), Mimmo Grangitelli da Bisceglie, Jo Tarantino da Torino, Elmo & Scipio (Orbitello Fabio – Martone Giovanni) da Napoli e Salerno.
Per due ore, il pubblico è rimasto “inchiodato” all’arena non solo per le simpatiche gags del duo “I non ti regoli” che hanno condotto lo show insieme a Simona Ambusto e Luisa Zappia e dei concorrenti alternate da momenti di danza con il corpo di ballo “Le Divine” e la voce della giovane cantante Meriam Jane ma dai racconti della napoletana Foria, “la girl power” del varietà comico “Colorado”.
Con i suoi monologhi, Barbara analizza il rapporto tra uomo e donna, non lesinando osservazioni ironiche e irriverenti rivolte sia all’universo maschile che a quello femminile. La sua è una comicità partenopea che stuzzica, fa sorridere ma lancia anche dei messaggi importanti come quello alla “Calabria di investire sul turismo e ai giovani di studiare perché chi vuole fare questo mestiere non deve pensare che il traguardo sia arrivare in televisione ma restarci”.
La sua è pura satira di costume e in un’epoca in cui la volgarità ha preso il sopravvento, Barbara è amata dal pubblico perché, pur spesso parlando di argomenti delicati, non risulta mai volgare. “Nei miei monologhi – dice – parlo di situazioni comuni, storie di vita condivisa su cui cerco di ironizzare con garbo e senza ricorrere alla volgarità.
Il segreto del successo sta nell’essere quanto più autentici e rispettosi del pubblico e vedere bambini presenti ai miei spettacoli mi dà conferma che il lavoro che sto svolgendo sta andando nella giusta direzione e ne sono soddisfatta”.
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