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Già da qualche settimana sono finalmente ripresi i lavori per il completamento delle opere previste nell’area dell’ex Caserma Cantaffio, per intenderci, soprattutto per quelli come me nati nel quartiere di Sbarre, dell’ “ex 208”.
La pavimentazione / asfalto è in fase avanzata, l’illuminazione è già attiva. Gli operatori ed i pazienti del limitrofo Ospedale Morelli, i residenti negli stabili che insistono nella zona, l’intero territorio di Sbarre stanno per vedere definitivamente realizzata quella che era stata già dal 2003, con le prime demolizioni a cura della giunta Scopelliti, vedi assessore ai lavori pubblici Franco Germanò, un’azione di civiltà da perseguire con vigore.
Sì perché l’area dell’ex 208 ha rappresentato per anni, direi per decenni, non soltanto un “degrado urbano indicibile”, ma anche e soprattutto un “degrado culturale” inaccettabile. Ebbene questa battaglia vinta è frutto, è utile ricordarlo, del perseverante agire amministrativo della maggioranza di centrodestra guidata da Giuseppe Scopelliti.
L’altra considerazione da fare è questa. Ma se i lavori sono ripresi e saranno completati, anche se finanziati con il Decreto Reggio, vuol dire che il Comune di Reggio Calabria non è poi così messo male a risorse finanziarie, sicuramente non è in dissesto, termine quest’ultimo che ancora oggi continua ad essere maldestramente usato. Forse dobbiamo farlo certificare dal Fondo Monetario Internazionale, dalla Commissione Europea o da degli Osservatori ONU, non basta la Corte dei Conti ?
La Commissione Straordinaria supportata dall’alta burocrazia comunale dica come e quando intende utilizzare i 630 milioni di euro destinati a Reggio dalla Regione Calabria, dalla giunta Scopelliti, più di quanto sia stato mai erogato nei precedenti 40 anni di regionalismo, in settori importanti per la città quali turismo, arte, cultura, ambiente, tutela del territorio, energia, viabilità e mobilità, sanità, precariato e fasce deboli, agricoltura e pesca. E’ indispensabile che si attivi al più presto per avviare e completare tutte le procedure che ne consentano l’utilizzo. La Commissione Straordinaria, non è un organo politico, non l’hanno voluta i reggini, ma a loro deve pur sempre dare risposte, lo Stato siamo anche noi.
Ma torniamo al tema iniziale.
Ridare dignità ad un territorio, ad un’area abbandonata a se stessa, ha voluto dire colmare, scusate i termini, quelle “inettitudini istituzionali” di cui purtroppo il nostro amato Paese è ormai saturo. La “politica del fare” è ben altra cosa. E’ su questo terreno che la politica, quella con la “P” maiuscola, come era solito dire il compianto Giorgio Almirante, deve tenere il confronto, non pensare unicamente a screditare, con ogni mezzo, l’avversario politico.
Ultima considerazione.
All’indomani delle recenti primarie reggine del PD, uno dei candidati ha affermato pubblicamente : “ Alla nomenclatura del partito democratico reggino, schierato chiaramente alle primarie, dico che ha regalato alla Città una ennesima stagione tutta giocata sul terreno della disputa personale e non a difesa degli interessi di Reggio e dei suoi cittadini ”.
Come dire, per usare una terminologia calcistica, anche nelle “ partitelle in famiglia”.
Lorenzo FEDERICO – Componente Assemblea Nazionale del Nuovo Centrodestra
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