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Una estate rovente in tutti i sensi quella che ancora fatica a rientrare nei canoni della normalità: molti di noi non sono riusciti a distogliere l’attenzione dalle vicende economiche dell’Italia e dell’Europa e quindi a sfogliare le pagine cartacee e virtuali dove attingere le ultime notizie, quasi mai rassicuranti, sullo stato della nostra moneta e sulle prospettive di un futuro ancora difficile da intravedere.
L’interesse naturalmente si rivolge anche alla nostra realtà regionale che non manca di tenerci sotto tensione:mari inquinati, incendi distruttivi delle migliori aree collinari e montane, incidenti mortali e difficoltà inaudite nei trasporti ferroviari e stradali e chi più ne ha più ne metta.
Ma, quasi non credevo ai miei occhi quando ho letto su vari giornali on line l’ultima esternazione estiva, parte di un crescendo di brevi, quanto per me inauditi, comunicati stampa dell’Assessore Regionale alla Cultura Caligiuri, che ci hanno accompagnato per tutta l’estate.
Mi è sembrato troppo e allora, dopo avere letto il condivisibile grido di dolore circostanziato dell’Assessore Provinciale Lamberti Castronuovo e le puntuali dichiarazioni di Pasquale Amato, mi sono decisa a dire la mia. A che vale tenersi dentro un rospo che cova da tempo?
In effetti, c’era stata l’occasione di dare al neoassessore, come con i suoi predecessori di altro colore politico, qualche suggerimento operativo ritenendo di averne le conoscenze necessarie e, circa un anno dopo, non condividendo quanto si faceva, lamentarmene, data la lunga conoscenza e l’amabilità della persona.
Restava solo continuare a lavorare come d’abitudine, con le stupende persone che hanno condiviso tanti progetti e realizzazioni alla Mediterranea e sul territorio regionale. Corpi separati rispetto ad un sistema di governo della cosa pubblica devastante che sta sotto gli occhi di tutti e che considera il merito una opzione da rifiutare perché scomoda.
E in tutto questo sfacelo i brevi e costanti comunicati stampa di Caligiuri, per citare i più recenti, su un improbabile progetto Calabria Jones che costringerebbe i ragazzi in età scolare a sudare sette camicie per apprendere l’archeologia in piena estate o il suggerimento con lettera al Ministero competente che i reperti dei depositi museali siano affidati per l’esposizione ai Comuni o a non so quali soggetti. Ma in che mondo vive l’Assessore? Non sa che i Comuni non hanno un euro e che faticano a tenere aperti i musei civici e che i loro monumenti sono in rovina perché non ci sono soldi per restaurarli o non vengono create le opportunità per farlo, cosa che compete alla politica?
E che non hanno un euro per offrire ai turisti manifestazioni di livello adeguato che non siano le sagre della patata e della melanzana e via dicendo?
Ecco che per amore si adotta per così dire un monumento (il castello di Scilla ad esempio) e si deve dare fondo in agosto anche a risorse economiche personali e al volontariato di associazioni culturali per realizzare un programma che valorizzi l’importanza di un luogo magico come Scilla in assenza totale di fondi pubblici!
Si attende sempre che vadano a buon fine progetti europei e che vengano per tempo pubblicati bandi che tengano conto delle effettive esigenze del territorio che da tempo sono note agli uffici regionali ma non altrettanto ben praticate!
Ma chi sono i suggeritori dell’assessore? O, come penso, fa tutto da sé?
La mia prima reazione è stata quella di chiedere le sue dimissioni immediate dall’incarico assessorile! Ma chi sono io per avanzare una simile pesante richiesta? Ho soprasseduto per ventiquattrore cercando di riflettere su questa mia spontanea reazione alla iniziativa di suggerire o assecondare, che è lo stesso grave reato, la partenza dei Bronzi di Riace per Firenze. Ma queste iniziative inopportune e negative da chi sono condivise? Esiste una Giunta Regionale cui sottoporre preventivamente simili balzane idee? Esiste un Presidente già sindaco della città dei Bronzi che ha sempre dimostrato di aver capito come stanno le cose e cosa pensano i reggini più volte chiamati a dare la propria opinione sull’argomento di ipotetici viaggi dei Bronzi? Forse il fatto di insegnare comunicazione porta il nostro assessore a costruire una strategia di comunicazione della sua immagine di politico e uomo di cultura che, a mio modesto avviso, fa acqua da tutte le parti!
Marisa Cagliostro
Docente universitario, Esperto di arte e cultura
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