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Il Cna Balneatori Calabria, nei giorni scorsi, è stato convocato presso la Provincia di Reggio Calabria per discutere la questione dell’erosione costiera considerato che, ancora oggi, nel 2014 tutta la costa reggina, da est a ovest, tranne in corrispondenza di qualche comune, è priva di barriere soffolte.
Il sindacato rappresentato dal Sig. Innò Vincenzo, Pasquale Sarica, Laface Giuseppe, Guglielmo Branca è stato ricevuto ed ha ascoltato, con molta attenzione da funzionari e dirigenti dei settori interessati alla salvaguardia delle coste.
“Con molto stupore, -si legge in una nota- ed una certa dose di amarezza, siamo stati informati che la Provincia può fare ben poco, ad oggi, perché i comuni costieri non hanno fatto pervenire alcuna richiesta in relazione alla protezione delle loro spiagge”.
“Immediatamente ci siamo messi moto per sollecitare i comuni a presentare richiesta di convocazione di un tavolo tecnico per discutere proprio della difesa costiera, un tema emergenziale considerati i danni incalcolabili delle devastanti mareggiate degli ultimi anni che hanno cancellato lungomari e strutture turistiche a iosa. Le cronache giornalistiche sono piene di questi eventi”.
Nella nota si legge: “Tuttavia, ci duole costatare che solo pochi comuni hanno dimostrato sensibilità dopo i nostri solleciti. Uno dei primi Comuni che ci ha ascoltato è stato il comune di Reggio Calabria che prontamente ha inviato una nota alla Provincia per organizzare un tavolo di confronto e cercare di trovare le risorse per un progetto unico per tutta la provincia.
Ed è, pertanto, con ancora maggiore forza che Invitiamo i comuni costieri della provincia di Reggio Calabria a rivolgersi all’Ente Provincia al fine di promuovere un tavolo tecnico sulla difesa costiera anche in vista dei fondi comunitari che dovrebbero arrivare nel settennio 2014-2020, in modo tale da essere pronti con un progetto e trovare le disponibilità finanziarie per le opere. Senza l’input dei comuni non si può procedere al finanziamento dei progetti di difesa costiera.
Va rimarcato a caratteri cubitali che la vicina Spagna ha realizzato le opere di salvaguardia delle coste con fondi europei e nello spazio di pochi anni ha messo in sicurezza quasi tutto il proprio patrimonio costiero.E’ solo partendo da questo presupposto che si può programmare un reale e concreto sviluppo turistico anche per le nostre zone, altrimenti continueremo a contare i danni ed ad assistere impotenti all’erosione costiera o, peggio ancora, alla totale devastazione di strutture balneari e lungomari.
Andando nella direzione da noi auspicata, tutte le imprese turistico – balneari potranno esercitare la propria attività per l’intero anno con ricadute positive anche in termini occupazionali. Al contempo, la Regione Calabria intascherà più soldi da reinvestire nel settore, ma la cosa più importante è che lo Stato centrale potrà guardare con occhio buono il nostro territorio perché per mantenere le strutture aperte tutto l’anno lo stato incasseràil canone per tutti i dodici mesi e non solo per tre mesi. Si innescherà un circolo economico virtuoso che porterà solo vantaggi per tutto il territorio calabrese, comuni permettendo.”
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