Reggio Calabria, Eroi: “Radice incostituzionale legge 56/2014”

antonio eroi

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Riceviamo e pubblichiamo un comunicato di Antonio Eroi, Presidente del Consiglio Provinciale di Reggio Calabria:

Oggi ho presieduto uno degli ultimi Consigli Provinciali della storia repubblicana. Repubblica Italiana ormai trasformata in mattatoio costituzionale, con la distruzione degli organi dello Stato e lo svuotamento degli Enti Locali ridotti ormai a semplici uffici esattoriali. L’unico ad aver capito qualcosa di questo scempio è il presidente del Veneto Luca Zaia, collega in quanto rappresentante italiano al Consiglio d’Europa. Oggi, in apertura dei lavori, ho evidenziato infatti, come vi sia una profonda radice incostituzionale nella legge 56/2014 (Del Rio) con un grave pregiudizio per la democrazia e per i rappresentanti eletti.

Siamo alla fine della legislatura e come previsto tanti amici, sindaci e cittadini comuni ci chiedono se saremo ricandidati, qualcuno fa battute sul futuro dell’ente, ma nessuno sa che siamo figli di un “Dio Minore”. Difatti tutti gli eletti delle vecchie province, trasformate in Città Metropolitane, non possono essere ricandidati. Abbiamo fatto qualcosa di male a qualcuno???? Sicuramente si: a Del Rio. Eppure il presidente della Provincia di Catanzaro è un ex consigliere provinciale, il mio caro amico Enzo Bruno che ho proposto a coordinatore regionale UPI. La Provincia di Cosenza, territorio di caccia del nostro “amato presidente” Oliverio è sciolta, malgrado le “stupidaggini” burocratiche e i giochetti messi in atto dal dimissionato Occhiuto.

Ebbene si, l’elezione di secondo livello è una “bestialità giuridica” che solo un demente istituzionale come il ministro Del Rio poteva immaginare. Difatti nelle “Nuove Province” non esiste la figura del Presidente del Consiglio, non esistono gli assessori, esiste il vice Presidente ma nominato da un Presidente decaduto, quindi che il prefetto di Cosenza sciolga la Provincia, ora e subito per dare attuazione ad una legge che genera corruzione e confusione istituzionale. Corruzione in quanto gli organi deputati alla gestione e al controllo sono a titolo gratuito e confusione in quanto in meno di un anno sono raddoppiate le elezioni e incerte le competenze degli organi di area vasta.

Ma per fortuna qualcuno che ragiona c’è e lo dicevo prima: è lui, il Presidente Zaia, che con lungimiranza e senza la paura di perdere la poltrona, che non ha al parlamento, ha proposto ricorso di costituzionalità avverso la legge 56/2014 alla Consulta “n. 42 RICORSO PER LEGITTIMITA’ COSTITUZIONALE 13 giugno 2014”. I cittadini immaginano ancora che si recheranno alle urne per votare i propri rappresentanti e il Sindaco Metropolitano, perché la politica marcia, quella di Roma, li ha presi in giro. Per questi motivi oggi ho proposto al Consiglio Provinciale di votare una proposta di ricorso al TAR per l’impossibilità a candidare i consiglieri uscenti. Domani, con solerzia, scriverò un quesito al Prefetto di Reggio Calabria, che come al solito si affannerà a non rispondere. Infine, su proposta del mio vice presidente on.le Giovanni Nucera, sempre all’unanimità, abbiamo votato che la Provincia di Reggio Calabria si farà promotrice del comitato del NO al referendum costituzionale.

Sembra tardi, eppure queste cose le ho ripetute sino allo sfinimento, dalla 24° sessione a Strasburgo, dove con votazione unanime di 47 nazioni vi è stata la condanna all’Italia con la raccomandazione 337 del 2013 al punto 4 critica proprio la legge Del Rio, ovvero il venir meno del principio dell’elezione diretta degli organi provinciali, rimesso in discussione, con l’introduzione di elezioni indirette per le Province, nell’ambito della riforma attuale (Articolo 3.2 della Carta Europea delle Autonomie Locali). Non penso che tutto questo lavoro rimarrà senza frutto, altrimenti siamo davvero un popolo di pecoroni senza speranza. Chiedo quindi a quei pochi cervelli presenti in Parlamento di alzare la voce e fare gli interessi del paese, piuttosto che discutere su argomenti stucchevoli che ci hanno portato alla fame ed alla disperazione. I cittadini non vi guardano più… sono impazienti e sperano di mandarvi a zappare, credetemi! Magari se non lo fate, commissionate un sondaggio e preparate una legge per i contributi all’agricoltura. In bocca al lupo…”.

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