Emigrazione giovanile, Calabresi stretti tra la ricerca di lavoro e l’amore per la propria terra

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I giovani emigrati calabresi sono convinti che l’attuale condizione di sottosviluppo sociale, culturale ed economico della loro regione sia il risultato di una precisa volontà politica volta a mantenere differenze evidenti tra il sud e il nord del paese. Lo crede il 46% dei giovani minori di trent’anni che sono emigrati dalla Calabria a partire dal 2001.

Oltre a questo senso di ingiustizia politica che risale all’unità d’Italia, un forte senso critico viene però rivolto agli atavici problemi di mentalità della loro terra. Infatti, il 14% crede che il nord sia più sviluppato perché la gente ha più senso del lavoro rispetto ai calabresi e un altro 14% crede che al nord ci sia più civiltà ed educazione. Fondamentale per l’11% dei giovani emigrati calabresi è il senso della legalità che al settentrione d’Italia sarebbe più sviluppato che in Calabria.

Questo senso di diffidenza dei giovani emigrati emerge prorompente dalle risposte alla domanda “Cosa pensi di chi resta?” alla quale ben l’85% dei giovani calabresi che hanno risposto al sondaggio online risponde che l’opinione sui concittadini non emigrati dipende molto da ciò che fanno nella loro terra d’origine. Solo il 3% pensa che chi rimane in Calabria è “sprecato”.

D’altronde chi ha risposto al sondaggio è un popolo di giovani in cerca di un futuro migliore e ricco di soddisfazioni professionali oltre che umane. Il 38% sono partiti alla ricerca di un lavoro e il 49% per motivi di studio. Infatti, ad attirare i giovani calabresi al nord sono l’offerta formativa (35%) e le opportunità professionali (23%) ai quali vanno aggiunti quelli che partono con in mano già un’offerta di lavoro (19%). Complessivamente, quindi, il 42% dei giovani calabresi si sposta per motivi lavorativi, più di coloro che lo fanno per studio e per formazione. E infatti il 48% dei giovani che emigrano dalla Calabria spera di trovare delle occasioni lavorative migliori di quelle che si lascia alle spalle. Non è però da trascurare il 27% che cerca una mentalità più aperta e il 24% che ambisce ad attività culturali ed artistiche più stimolanti.

Pur di fronte a tanto sconforto e sfiducia il sogno di tornare nella propria terra non viene meno. Complessivamente le risposte positive alla domanda “Se potessi torneresti a vivere in Calabria?” raggiungono il 74% anche se ci sono alcuni distinguo. Per esempio il 27% tornerebbe solo se potesse fare in Calabria quello che fa nel luogo che l’ha accolto.

Quelli appena elencati sono alcuni dei dati di una ricerca più corposa che fa parte di un vasto progetto di studio, analisi e divulgazione delle tematiche legate al triste fenomeno dell’emigrazione giovanile calabrese verso il nord Italia. Il progetto dal titolo “Sud Altrove”, giunto agli sgoccioli della sua seconda fase, è realizzato dall’ass. LiberaReggio LAB ed è stato sostenuto e finanziato con fondi dell’Unione Europea per il programma “Youth in action” attraverso l’Agenzia Nazionale per i Giovani.

Per rispondere al sondaggio online c’è tempo fino al 31 luglio andando al link: Sei un calabrese emigrato? Rispondi al questionario.

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Author: Cristina

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