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Fino a poche settimane fa la criticità della situazione economico-finanziaria del Comune di Bovalino era considerata, solo, una pessimistica sensazione ma dal Consiglio comunale del 31.10.12 se ne ha certezza piena malgrado la parzialità delle ammissioni del Sindaco, prof. Mittiga.
La richiesta di trasparenza proveniente dall’opposizione consiliare trovava, così, accoglimento, pur tra plurali omissioni, e dallo scorso ottobre la collettività è consapevole –o dovrebbe esserlo- che lo stato economico-finanziario comunale è di drammatico squilibrio, ad oggi, senza prospettive di miglioramento. Il fallimento (default) è realtà prossima, inevitabile senza l’elaborazione e concreta attuazione di un valido piano di rientro quinquennale dal debito.
L’obiettivo dovrà essere quello del raggiungimento, nel breve periodo, dell’equilibrio tra le entrate e le uscite: condizione, tra l’altro, indispensabile per l’accesso al fondo antidissesto predisposto dallo Stato a favore dei comuni a rischio d’insolvenza. La gravità dello squilibrio, in occasione della nota seduta consiliare, veniva solamente accennata dal Sindaco il quale era preciso nell’affermazione del carattere strutturale della situazione di deficit mentre nulla pronunciava circa le cause o le misure che l’Amministrazione avrebbe definito per avviare un percorso di risanamento. A detta pronuncia seguivano il silenzio e l’inerzia della stessa Giunta con la conseguente intensificazione dell’attività dell’opposizione assembleare che, rappresentata dai consiglieri E. Tramontano, A. Zurzolo, F. Zappavigna, F. Perrone, responsabilmente, chiedeva al Sindaco ed al Presidente del Consiglio Comunale la convocazione dell’assemblea cittadina per la discussione di un unico punto d’ordine del giorno: l’effettività del debito di bilancio e le misure per porvi strutturale rimedio.
Il tema è di fondamentale interesse per la cittadinanza, per il suo presente e, soprattutto per il seguito. Il cittadino ha diritto di conoscere la verità dello stato dei conti comunali e l’Amministrazione deve essere trasparente ed esaustiva nell’esposizione della realtà, particolarmente dei dettagli. Il pubblico deve sapere per acquisire consapevolezza e per vigilare sulla capacità e responsabilità dell’Amministrazione nell’assumere le specifiche decisioni. Si tratta di scelte ed azioni non più differibili a seguito delle recenti leggi che smascherano la compilazione di bilanci fittizi ed il ricorso a pratiche contabili occultanti il vuoto delle casse pubbliche e l’incapacità gestionale dei governi municipali.
La preoccupazione riguarda la gravità del debito di bilancio del Comune di Bovalino ma non esclude l’inefficiente organizzazione della sua articolazione interna che fa maturare il triste pensiero della difficoltà di formulare ed attuare, in concreto, un valido piano di risanamento finanziario. Tale espressione è tanto di rilievo quanto più veritiera perché da un’Amministrazione adeguata discendono buone decisioni ma la loro efficacia e capacità di superare le difficoltà dipende da un’organizzazione efficiente. Però, riversare le responsabilità dell’attuale stato di precarietà economico-finanziaria sulla disorganizzazione della burocrazia comunale sarebbe ingiusto poiché il principio risiede nella remota assenza di serie scelte di prospettiva in ordine al funzionamento interno ed esterno dell’amministrazione. Per quanto detto, il difficoltoso funzionamento della macchina amministrativa comunale, dati i suoi intuibili effetti, soprattutto dinanzi all’emergenza, preoccupa maggiormente rispetto alla, pur amara, realtà del degrado urbano, delle carenze infrastrutturali o dell’assenza di politiche di cittadinanza.
Purtroppo l’ammissione di responsabilità non costituisce tratto distintivo dell’attuale classe dirigente ma quel che, al momento assume valore assoluto, non è la, comunque, auspicabile onestà intellettuale dei governanti d’ogni livello istituzionale bensì la loro presa di coraggio per superare i problemi. E’ passata l’ora di discutere sulle difficoltà, il dibattito e le iniziative devono dirigersi verso i metodi di soluzione. Ciò costituisce il compito al quale l’attuale Amministrazione comunale non potrà sottrarsi e del quale dovrà realmente occuparsi a partire dall’ immediato. Si ha consapevolezza dell’arduità del compito ma il governo cittadino è legittimato ad agire per il bene dei suoi elettori e, soprattutto, della cittadinanza che espresse diverso favore. Il gruppo Nova Bovalino, fin dall’avvio della consiliatura, nel contesto della sua opposizione propositiva, non ha mancato d’evidenziare le criticità finanziarie e contabili nonché i loro nefasti effetti; esso proseguirà la sua azione di costruttiva vigilanza e proposta di misure che concorrano, responsabilmente, all’uscita dal guado.
Sul versante ambientale,invece, bisogna evidenziare che il territorio bovalinese si fregia di localizzazione e morfologia che, da sole, ne renderebbero ammirevole il paesaggio. Siffatta espressione è effetto della triste realtà che la cittadinanza vive, patendo il mortificante contrasto tra la memoria dell’armoniosa natura e l’attuale stato d’incisione ambientale. E’ fenomeno esponenziale, intensificatosi negli ultimi anni, quello della rovina dello spazio cittadino, in ogni sua longitudine, causato dall’incapacità nella gestione dei rifiuti: inettitudine deturpante l’ambiente e la dignità della popolazione.
Nella consapevolezza del raffronto con una problematica astiosa ma risolvibile, coinvolgente pluralità di fattori civici, trova denuncia la massima degenerazione del disservizio di nettezza urbana. Il breve passato emergenziale non può costituire giustificazione all’attuale, ormai cronico, disagio: l’inconsistente evocazione di “ritualità burocratiche” o “l’imputazione” alla cittadinanza del degrado non mascherano il difetto di programmazione e pianificazione. Si tratta di un’azione di governo indefettibile, ora più che mai, indifferibile per il ripristino delle minime condizioni di salute pubblica, poi del decoro urbano.
Altresì, non devono essere trascurate le prospettive economiche derivanti dall’efficientamento del sistema di raccolta, differenziazione, riutilizzo dei materiali di scarto domestico e d’impresa, oltre che dalla possibile, nuova spendita turistica dell’ambiente urbano. Temi, questi, obliati o mai concepiti. Governo del territorio è: responsabilità, superamento razionale delle difficoltà, prevenzione e regolamentazione dei fenomeni, è lungimiranza.
Nulla di tutto questo ha manifestazione nell’ambito bovalinese; si registra, tuttavia, il ripetersi di futili invocazioni, corredate dall’ineludibile constatazione dell’incapacità d’attuazione del servizio della raccolta rifiuti. La mancanza di un’isola ecologica, l’insufficiente numero di cassonetti rispetto alla densità della popolazione rappresentano solo i primi, percepibili indici dell’assenza di riflessione ed iniziativa risolutive dell’afflizione ambientale. Interventi una tantum, di sporadica rimozione dell’indecente appennino di rifiuti che si stende lungo tutte le vie urbane, non sono risolutori della cronica precarietà, contribuiscono solo al depauperamento d’ingenti risorse economiche, senza alcuna valorizzazione dei mezzi e del personale in disponibilità dell’Ente, il cui impegno, così come determinato dalla recente contrattualizzazione, mai potrà essere efficiente. L’esperienza dell’attuale Amministrazione esprime l’incancrenimento del problema, forse essa ha consapevolezza della drammaticità della situazione però non dà indizi di capacità di diagnosi nè d’interventi di prospettiva.
Manifestazioni d’intenti vane e poche mentre l’assenza di concretezza ed ascesa della precarietà ambientale espongono la comunità ai conseguenti effetti e l’Ente ad ennesime criticità finanziarie per crescenti uscite e decrescenti entrate dal sotteso gettito (TARSU). Non è moralmente perseguibile il malumore e la resistenza della cittadinanza alla piena partecipazione al finanziamento di un servizio inesistente, del quale non sussiste corrispettività, della cui precarietà sembra vogliano farsi disperdere le diffuse responsabilità. Ciò non deve e non può continuare ad essere il quotidiano della nostra come di ogni altra comunità che voglia intendersi civile. Non sono più sostenibili simili vessazioni ed inerzie istituzionali, è il momento d’avviare un percorso progettuale di normalizzazione del fenomeno rifiuti affinché esso divenga risorsa. Serve liberarsi da avulsi vincoli, serve volontà e dedizione per definire un piano d’iniziative sinergiche che coinvolgano amministratori ed amministrati, attuando interventi, al contempo, semplici ed innovativi. Solo in tal modo ogni pretesa pubblica sarà effettivamente legittima, condivisa e non valida per effetto del mero dato formale.
Certamente, all’organizzazione efficiente, efficace ed economica di un vero servizio di raccolta dovrà seguire la predisposizione d’azioni volte alla valorizzazione dei materiali di recupero, d’innovazione regolamentare e di educazione civica, coinvolgendo anche le comunità scolastiche.
Se in altre municipalità, la minima progettualità, in materia di “raccolta”, “differenziazione”, “valorizzazione” del rifiuto, ha reso possibile l’arricchimento delle cittadinanze, è inspiegabile la malsana quotidianità bovalinese. Nulla impedisce l’evoluzione, non si discute di dogmi astratti bensì di fattori oggettivi, perciò tangibili. Il cambiamento bisogna volerlo.
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