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Se i rifiuti giacenti davanti alle abitazioni e lungo le strade di Motta e Lazzaro fossero depositati in cassonetti metallici la situazione sarebbe sicuramente di gran lunga peggiore di quella della vicina Reggio e dintorni. Non capisco perché l’emergenza sanitaria e ambientale da qualche tempo in atto nel Comune di Motta San Giovanni, tra l’altro dichiarata dal Sindaco, non susciti lo stesso interesse dell’analoga situazione di Reggio Calabria.
Forse per attirare la dovuta attenzione sulla problematica bisognerebbe ricorrere a fatti eclatanti e distruttivi, ma questa associazione è contraria e condanna decisamente tali episodi. Non capisco neanche perché la gravissima situazione igienico sanitaria non viene presa in considerazione dalle istituzioni presenti sul territorio che, oltre ad avere il dovere istituzionale di intervenire immediatamente, come tutti i cittadini producono rifiuti, percepiscono gli odori sgradevoli e vedono il degrado in corso. Aspettano per intervenire che il singolo cittadino o qualche associazione ambientalista ne segnali il problema. Si ha la parvenza di essere succubi del Sindaco e della Sua Giunta che proclamandosi vittima di atti persecutori posti in essere da questa associazione cercherebbe di impedire che la cittadinanza venga portata a conoscenza di fatti di interesse pubblico, che risguardano soprattutto l’ambiente, quindi la salute e l’incolumità pubblica.
Atteso che, stante il lungo decorso temporale non si hanno notizie sul mancato conferimento dei rifiuti alla discarica di Pianopoli (CZ), visto il peggiorare della situazione igienico sanitaria, aggravata dalle prime giornate di caldo, lo scorso 8 giugno abbiamo interessato a mezzo fax il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, S.E. il Signor Prefetto della Provincia di Reggio Calabria, il Presidente della Regione Calabria, il Comando Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente Largo Lorenzo Mossa 8/a Roma e il Ministro dell’Interno, ai quali è stata sottolineata e rappresentata la necessità che si provveda con estrema urgenza alla raccolta e al conferimento dei rifiuti, che pur essendo in presenza di una certificata emergenza sanitaria che richiede interventi straordinari, da qualche mese, senza giustificato motivo, continuano a marcire nei sacchetti posti lungo le strade, davanti alle abitazioni, strutture sanitarie, scuole, panifici, farmacie, supermercati ed altre attività commerciali, le cui esalazioni appestano l’aria rendendola irrespirabile, soprattutto agli abitanti esposti direttamente ai cumuli di spazzatura in stato di putrefazione.
E’ stato altresì chiesto di voler disporre accertamenti finalizzati alla individuazione dei motivi che impediscono la raccolta e il conferimento dei rifiuti presso la discarica di Pianopoli e di verificare se corrisponda a verità che si provvederebbe, in alcuni casi, alla raccolta dei rifiuti su richiesta telefonica privilegiando qualche privato o qualche gestore di attività commerciale.
Con la barzelletta del “canton ticino” il paese si è trovato di fronte ad una emergenza sanitaria e ambientale che come detto si aggrava giorno dopo giorno. Sussistendo lo stato di necessità, anche per scongiurare, in alcuni casi, che il sole cocente possa incendiare i rifiuti davanti alle abitazioni, il cittadino, per allontanare l’ attuale grave pericolo che incombe sulla propria salute e incolumità, potrebbe trovarsi inevitabilmente costretto ad adottare comportamenti in contrasto, ma giustificati, con le norme di legge che regolamentano lo specifico settore ambientale. Pensiamo che per vedere un poco di pulizia in piazza Stazione e luoghi circostanti dobbiamo aspettare che si organizzi un’altra manifestazione “Società Civile e Cultura per la Legalità”..
Vincenzo CREA
Referente unico dell’ANCADIC Onlus
Responsabile e coordinatore del territorio nazionale
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