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Il risultato delle recenti elezioni amministrative a Corigliano è stato assolutamente deludente, oserei dire una debacle. Non si può pertanto essere soddisfatti o sostenere addirittura di dire di aver conquistato il ballottaggio dopo aver ottenuto il 4%. Piuttosto ci si interroghi sul perché di questa batosta.
Non è possibile che a Corigliano il nostro Partito abbia raggiunto un risultato del genere dopo che il Coordinamento Nazionale aveva fatto una dura “battaglia” per avere il nostro simbolo in corsa in questa competizione, dopo che si era deciso di sostenere un giovane e valido candidato a Sindaco come Giorgio Triolo, e che alla conferenza stampa di presentazione della lista del PDL questa scelta fosse stata ampiamente legittimata da tutto il Partito anche con la presenza del Coordinatore Regionale Scopelliti e della Coordinatrice Provinciale Loizzo e soprattutto dopo che per la chiusura della campagna elettorale si era spesa in prima persona l’On.le Daniela Santanchè, neo Responsabile Nazionale del Settore Organizzazione.
Ma la soluzione al mistero forse sta in quest’ultimo passaggio, perché in questa occasione con il Partito impegnato a battersi sul campo, chi decide di rimanere nell’ombra è proprio lo stesso Coordinatore Regionale che non riesce ad arrivare in tempo al comizio di chiusura lasciando ad attenderlo sul palco, oltre al candidato sindaco del PDL, l’imbarazzatissimo l’Assessore Regionale Pino Gentile e la stessa Daniela Santanchè, che mostra tutto il suo disappunto a riguardo.
A completare il quadro della situazione le dichiarazioni del candidato Giuseppe Geraci, a capo di una coalizione contrapposta al PDL, che subito dopo i risultati dello scrutinio mostra ampi segni di apertura al dialogo con l’Amministrazione Regionale, e le altrettanto eloquenti affermazioni di Scopelliti che nell’annunciare “l’ennesima” vittoria del Pdl si compiace anche per l’affermazione dei nostri candidati che vanno al ballottaggio nei comuni di Corigliano e Acri. Ma di quale successo parla il nostro Coordinatore? A quale ballottaggio si riferisce? Non sarà forse che il Coordinatore del Pdl, supportato magari da un altro membro della sua giunta, ha sostenuto un altro candidato sindaco? Spiace infatti dover contraddire i vertici regionali del mio Partito ma il nostro candidato a sindaco PDL non solo non è andato al ballottaggio ma ha preso solo il 3,87% dei consensi, come ribadito anche oggi sulla stampa dal consigliere Regionale Giuseppe Caputo.
Quanto avvenuto a Corigliano Calabro purtroppo conferma le preoccupazioni che avevo espresso, allorquando, in tempi non sospetti, ho chiesto al Coordinatore Regionale Giuseppe Scopelliti, la convocazione urgente del Coordinamento Regionale.
Una riunione che avrebbe dovuto avere anche e soprattutto lo scopo di favorire la discussione politica sui risultati ottenuti dal partito in Calabria. Una richiesta di convocazione più che legittima credo, quando si perdono 215 mila voti come accaduto in Regione nelle ultime elezioni politiche nazionali, nonostante in Regione si governi, ma rimasta purtroppo rimasta lettera morta.
Se solo fosse stata accolta, probabilmente avremmo avuto l’opportunità per evitare quanto avvenuto e per iniziare una disamina seria su come il nostro Partito dovrebbe tornare a far politica, su come lo stesso dovrebbe organizzarsi, su come al suo interno bisognerebbe confrontarsi. Ciò, al fine di evitare che ognuno vada in ordine sparso e che le scelte e le conseguenti responsabilità delle stesse, possano essere condivise, per fare in modo che il Partito venga rappresentato sempre al meglio, evitando che perda la sua credibilità, sacrificandola sull’altare dell’egoismo personale, così come avvenuto a Corigliano Calabro.
Per far fronte all’avvento dell’antipolitica non sono certamente questi gli esempi sui quali edificare la crescita della nuova classe dirigente, del nuovo modo di fare politica. Non è questo il segno che sta cercando di dare anche il nostro Presidente Berlusconi.
Io non ho certamente la presunzione di avere la ricetta giusta ma credo fondamentalmente che il confronto sia propedeutico alla crescita.
E credo soprattutto che i nostri cittadini, i nostri elettori, avrebbero meritato un’analisi più obiettiva e rispettosa della loro intelligenza, anziché i soliti proclami di vittoria lontani anni luce dalla reale fotografia della situazione. Sarebbe stato un atto onesto, quantomeno dopo questa tornata elettorale dove l’elevato astensionismo ha spinto tutti i partiti, compreso il nostro, a fare mea culpa, dare l’immagine di un partito che prenda coscienza degli errori fatti e da questi riparta, perché è chiaro, senza riconoscere i propri errori non si può pretendere di ricucire le distanze fra noi e la nostra gente, anzi, finiremo con aumentarle ancora di più.
Purtroppo però quando a caratterizzare l’idea del nuovo modo di fare politica è la rappresentazione dall’immagine dell’uomo solo al comando, probabilmente c’è qualcosa che non va, soprattutto se l’uomo comanda non solo il PDL e altri due partiti/movimenti, ma comanda anche un’intera Regione.
In virtù di questa situazione auspico pertanto che all’interno del nostro Coordinamento Regionale, si possa, al più presto, aprire un dibattito leale e costruttivo per il bene del nostro Partito e della nostra Calabria.
Roy Biasi
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