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Presentato sabato presso i locali della Comunità Exodus di Africo l’opera di Giovanni Favasuli “Pulsioni poetiche d’Altura, l’Aspromonte in vernacolo”, edito da Laruffa. La raccolta con in allegato un cd audio contenente poesie e pezzi musicati, rappresenta la punta di diamante di una produzione letteraria voluta dall’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte e dal suo Presidente Leo Autelitano che va sotto il nome di Edizioni del Parco, una collana tematica che oltre alle poesie di Favasuli e dunque ad un importantissimo spaccato di storia ed antropologia made in Calabria, tratti diversi importanti temi ripercorrendo le orme del monachesimo bizantino, per poi passare agli aspetti botanici e naturalistici del Parco Nazionale.
Presenti all’incontro di sabato moderato dal giornalista Gianfranco Marino e promosso dal Circolo Culturale Nuovi Orizzonti di Africo in collaborazione con l’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte, oltre all’autore dell’opera anche il Presidente dell’Ente Parco Leo Autelitano, l’Editore Domenico Laruffa, il Presidente del Circolo Culturale Nuovi Orizzonti Domenico Criaco e lo scrittore Mario Nirta. Ottima la risposta in termini di presenze nonostante il freddo che non ha dato tregua per tutta la serata.
Dopo i saluti inaugurali del primo cittadino di Africo Domenico Versaci e del Presidente del Circolo Nuovi Orizzonti Domenico Criaco si è entrati nel vivo dei temi della serata con l’intervento dell’editore che ha tenuto a sottolineare come l’opera di Favasuli ha fatto registrare picchi di vendita già straordinari a conferma della bontà del progetto.
Dopo l’analisi tecnica dell’opera a cura di Mario Nirta la parola è passata proprio all’autore che, comprensibilmente emozionato commosso ha recitato ai presenti alcuni componimenti contenuti nell’opera mettendo in mostra ancora una volta la sua straordinaria capacità interpretativa. A chiudere i lavori spiegando la finalità del progetto sposato fin dal suo concepimento dall’Ente Parco è stato proprio il Presidente Autelitano.
“L’opera di Gianni Favasuli – dice Autelitano – rappresenta il momento più alto di un progetto editoriale che come Ente Parco stiamo portando avanti ormai da tempo. La collana che va sotto il nome di edizioni del Parco ripercorre le orme del monachesimo bizantino e scopre alcuni tra i più suggestivi aspetti naturalistici e botanici del Parco Nazionale, trovando però proprio nell’opera di Favasuli un suggestivo spaccato della storia relativamente recente della nostra montagna.
Nell’opera di Favasuli c’è tutto, struggente malinconia, raffinata e amara ironia, senso di appartenenza, e un viscerale amore per quella terra e per quelle origini mai dimenticate e stampate nel dna. Era nostro preciso intento – conclude Autelitano – puntare decisamente sul filone culturale come volano di crescita del territorio montano, e grazie a quest’opera siamo certi di aver centrato un importante obiettivo”.
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