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di Francesco Iriti (Pubblicato su Calabria Ora)
E con Melito Porto Salvo il puzzle dei comuni dell’area grecanica sciolti per mafia si riempie di un altro tassello. La decisione del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’Interno, di deliberare lo scioglimento del comune di Melito Porto Salvo, ai sensi della normativa antimafia, rappresenta soltanto l’ennesimo caso che ha colpito l’area. Lo scioglimento del comune ha rappresentato soltanto l’atto formale di una vicenda ormai nota dopo l’arresto del primo cittadino Gesualdo Costantino e del responsabile dell’Ufficio tecnico Franco Maisano, in seguito all’operazione ADA.
Ormai sembra di assistere ad un attacco “mirato” nei confronti dell’area grecanica con i cittadini che ormai hanno poca fiducia nelle istituzioni. Melito, infatti, rappresenta soltanto l’ultimo comune sciolto per mafia dopo Condofuri, Bova Marina, Roccaforte del Greco e Bagaladi. Qui il ministero dell’interno era intervenuto per cercare di ristabilire un ordine delle cose che, secondo quanto riportato nei vari atti giudiziari, avevano visto l’amministrazione pubblica essere soggetta all’interessamento da parte di terzi ed, in particolare, di “infiltrazioni mafiose”. Da allora soltanto Condofuri è ritornata alla “normalità” con le elezioni che hanno affidato le chiavi del palazzo comunale al giovane Mafrici. Negli altri comuni, invece, continua l’opera dei commissari prefettizi.
Ed a breve, si attende l’esito sui comuni di San Lorenzo e Montebello Jonico, dove nel recente passato si sono insediate le rispettive triade commissariali. Ormai sembra soltanto questione di giorni prima di conoscere il verdetto che arriverà direttamente dalla stanze del consiglio dei Ministri. Non sono rosee le aspettative in tal senso con cittadini e politici che si sforzano ad essere ottimisti anche se di positivo ci sarebbe ben poco. Mentre Montebello Jonico si basa su una maggioranza che ha i numeri, San Lorenzo, invece, deve fare i conti con una sostanziale “parità” tra favorevoli e contrari all’amministrazione Sapone, con il prefetto Piscitelli che ha esortato la convocazione di un consiglio comunale, assente da alcuni mesi.
Se per Melito, Condofuri e Roccaforte la scelta fu dovuta in primo luogo a questioni giudiziarie, che hanno investito il palazzo, in questi due casi, invece, l’esito non è scontato. Qualora dovesse arrivare lo scioglimento anche per San Lorenzo e Montebello Jonico, soltanto Motta San Giovanni, Roghudi ed il “nuovo” Condofuri resterebbero salvi, al momento.
E mentre la giustizia sta facendo il suo corso, aumenta sempre di più il pericolo per l’area grecanica di vedersi depauperata di un altro servizio molto importante come quello del Giudice di Pace. Anche in questo caso, come successo in altre occasioni, si sta cercando di correre ai ripari soltanto quando il pericolo è ormai imminente, fine aprile, e le speranze di salvare il salvabile si assottigliano sempre di più ogni giorno che passa.
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