Donne FLI Calabria su dichiarazioni Scopelliti

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Si nota una singolare quanto tempistica sinergia circa il contenuto delle dichiarazioni del Governatore Scopelliti  rilasciate in un’intervista al quotidiano L’Avvenire e le affermazioni del responsabile dell’associazione Obiettivo Futuro.

Nel mentre il Governatore si erge a “mister muscolo” del Pdl nazionale, crollato nel gradimento popolare, ed invece forte in Calabria anche per l’alleanza con l’Udc  esce indenne e anzi cresce nell’ultima tornata elettorale, il responsabile di Obiettivo Futuro, sorvolando sui contenuti politici emersi in Calabria non certo positivi per l’aerea moderata a cui ha contribuito la sua associazione, trova invece completa assonanza nel concetto di “rinnovamento per esclusione”  caro al Governatore.

Ci si chiede, in virtù della logica politica di Scopelliti per ora vincente e quindi motivato a passare all’incasso anche sul piano di desideri di visibilità in ambito nazionale, cos’è che invece rappresenti e accomuni lo status di quest’associazione localistica e cittadina al nostro? Nell’ambito di un discorso progettuale politico che dovrebbe riguardare una intera regione e la sua gente, come si porrebbe un qualcosa che sembra invece rappresentare interessi e desiderata molto circoscritti?

Certamente non siamo d’accordo né con l’uno né con l’altro, non fosse anche perché le esternazioni del Governatore e l’assenso dell’altro, sono fuori luogo, bugiarde e molto tardive fatte pro domo loro, non precedute da un mea culpa politico doveroso e soprattutto rilasciate in  un contesto di così grave crisi economica e sociale del nostro popolo che di tutto ha bisogno tranne che di redde rationem lontana anni luce dalla pesante realtà quotidiana.

Farsi portatore ed esportatore a livello nazionale dell’esperimento di area moderata calabrese vincente è quantomeno fantasioso alla luce di quanto questo modello ha prodotto da noi e che è sotto gli occhi di tutti: commissariati per la sanità, commissariati per l’ambiente, zero progettualità in campo turistico – culturale, ai minimi storici come fruitori di Fondi Europei per il sociale, l’agricoltura, l’industria etc…

Primi tuttavia a scegliere il progetto “Italia Pulita”. E non teniamo conto che la “pulizia”  sarebbe utile farla prima in casa propria prima di proporla ad altri. E ancora che “pulizia” non vuol dire cambiare i nomi e i volti delle persone ma cambiarne la testa ed il cuore: la vediamo dura !!!

Manteniamo pertanto la barra dritta in questo nostro navigare e pensiamo di poterlo offrire a tutti noi in un futuro positivo, stando insieme e proseguendo in un percorso in parte già segnato a livello nazionale da Fini e in Calabria da Angela Napoli.

Certo senza escludere nessuno ma includendo chiunque si senta parte di un progetto che parli alla gente proponendo uno sviluppo economico, etico e solidale con alla base merito, onestà intellettuale, spirito di servizio e legalità.

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Author: Cristina

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