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Dall’estate del 2007 MeteoWeb porta avanti un progetto di monitoraggio sperimentale attraverso 4 stazioni ubicate nel cuore del Parco Nazionale del Pollino, oltre ad una collaborazione riguardante lo studio del nevaio più meridionale d’Italia posto nella dolina del monte omonimo.
Attraverso questi monitoraggi si studiano i meccanismi che portano ai fortissimi raffreddamenti radiativi che si verificano nelle doline di origine carsica e che ancora oggi sono poco trattati in letteratura scientifica. Gli studi sono catalogati come microclimatici e non sinottici, e seguono la scia delle numerose e analoghe rilevazioni in Europa e nel mondo.
Nel corso di questi anni il progetto Pollino ha evidenziato delle rilevanze scientifiche di rilievo, oltre a registrare valori termici unici in relazione alla latitudine. Nella dolina di Piano Ruggio, nel mese di Gennaio 2010, “la colonnina di mercurio” è precipitata sino a -29.4°C, registrando il valore termico più basso mai osservato al Sud Italia.
Nel mese di Dicembre 2007, si è scoperto che lo stesso Piano favorisce dispersioni termiche diurne, durante le quali è possibile misurare crolli termici improvvisi. Si è scoperto inoltre che nella dolina carsica di Piano Grande di Masistro, in Calabria, si verificano delle tracimazioni di aria fredda tra doline, favorendo venti notturni di tipo orografico che rimescolano i bassi strati.
Nella più recente installazione, avvenuta ai Piani del Pollino, l’inverno 2011-2012 ha fatto registrare valori di -24.3°C, stabilendo la temperatura più bassa della stagione tra le aree monitorate.
E’ possibile leggere la didattica completa del progetto in questa pagina: Cos’è il Progetto Pollino. Molto interessanti, tra gli altri, i risultati esposti in quest’articolo con le rilevanze scientifiche del Progetto Pollino. In questa sezione tutti i dati e i risultati.
Nei giorni scorsi, per la terza volta negli ultimi 5 anni (la seconda sempre a Piano Ruggio!), la stazione meteorologica principale del progetto è stata distrutta da ignoti, che hanno smontato lo schermo solare e rubato il datalogger, lo strumento più importante e prezioso di tutta la stazione, che rileva i dati e ci consente di effettuare il monitoraggio. Al momento, quindi, la stazione è distrutta e non sta più rilevando i dati: oltre a dover nuovamente acquistare gli strumenti e installarli, siamo costretti a dover perdere tutti i dati dell’estate.
Ma non ci fermeremo neanche stavolta, il progetto avviasto grazie allo stimolo di Bruno Renon, studioso dell’ARPA Veneto continuerà. Non vogliamo bloccare quest’importante studio e ringraziamo i nostri amici del CAI di Castrovillari che, operando sul territorio, sono ben più abituati a dover affrontare situazioni di questo tipo, con atti vandalici spesso gratuiti di chi evidentemente non ama la montagna, di chi sta distruggendo il Pollino con gli incendi che nelle ultime settimane hanno devastato le zone più pregiate del Parco. Ma non possiamo fermarci di fronte a tutto questo, non dobbiamo fermarci. Il Pollino e le sue peculiarità naturalistiche e scientifiche sono troppo importanti per essere lasciate in mano di chi sa solo distruggere e rubare. Vergogna!
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