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Riceviamo e pubblichiamo:
Come è ben noto da qualche tempo l’acqua non giunge ai piani superiori del cimitero di Lazzaro. Tale disservizio si ritiene non sia riconducibile a carenza idrica, bensì al dispositivo che dovrebbe inviare l’acqua dalle zone basse a quelle alte del cimitero.
Infatti si può ben constatare che quando sono aperti i rubinetti dell’acqua delle due fontanine situate accanto al cancello d’accesso principale l’acqua raggiunge i piani alti, una volta chiusi gli interruttori e consumatasi l’acqua nella tubazione l’erogazione termina.
E’ intollerabile per l’utenza del cimitero trovare difficoltà nel poter reperire acqua per i propri cari. Come se ciò non bastasse, per creare ulteriori disagi, specialmente alle persone anziane, si è pensato di rimuovere i contenitori dei rifiuti posti all’interno del camposanto. Invitiamo l’Amministrazione comunale a voler provvedere in merito.
Si segnala altresì che la condotta di scarico delle acque della fontanina posta all’angolo della seconda scalinata è da anni parzialmente otturata, di conseguenza le acque dei portafiori versate nel pozzetto di raccolta sottostante la sorgente (l’acqua non può essere gettata sul terreno in quanto la platea è tutta cementata) ristagnano nella condotta e nella precitata struttura e creano un inconveniente igienico sanitario, oltre a non permettere l’utilizzo della fontana, nei momenti in cui giunge l’acqua.
Resta da chiedere la risoluzione di molte criticità nell’accessibilità alle strutture e nell’eliminazione delle barriere architettoniche. Perché privare un disabile di portare un fiore ai propri cari? Il divieto di accesso ai disabili determina una gravissima forma di discriminazione.
A riguardo dobbiamo dire che l’Amministrazione comunale ha riconosciuto la necessità e l’urgenza di ampliare il cimitero progettando la costruzione di nuovi loculi. Però a nostro avviso tale intervento denuncia la mancanza di prospettiva a cui ogni intervento anche piccolo e anche se richiesto da condizioni di urgenza dovrebbe essere indirizzato nello spirito del corretto uso del denaro pubblico. Infatti si doveva pensare all’ampliamento del cimitero in maniera più razionale, che la sua localizzazione fosse il risultato di un’attenta analisi che tra i vari fattori di valutazione ( un’ intervento complessivo eseguito anche in più fasi) avesse come prioritaria la risoluzione delle barriere architettoniche dell’intero cimitero.
Anche il cimitero di Motta San Giovanni, pur sviluppandosi solo al piano terreno presenta delle barriere architettoniche i cui interventi di abbattimento si presentano meno complessi di quelli del cimitero di Lazzaro sui quali bisogna assolutamente intervenire.
Nel richiamare una più attenta osservanza delle norme di polizia mortuaria e di quelle ambientali, dobbiamo amaramente constatare che sebbene nel 2007 sia subentrata la nuova giunta comunale, la situazione al cimitero di Lazzaro, segnalata qualche anno prima è rimasta finora la stessa.
Ebbene, oggi più che mai giova ripetere che niente e nessuno riesce a svegliare le coscienze degli Enti competenti dal torpore, anzi dall’anestesia totale, che da lungo tempo li pervade. Non abbiamo percepito una maggiore attenzione verso le principali necessità che da anni affliggono la popolazione di Lazzaro: Depuratori non funzionanti, non corretto smaltimento dei rifiuti solidi urbani, realizzazione di discariche abusive anche al centro del paese, carenza idrica, mancata messa in sicurezza del tratto urbano della Ss 106 che attraversa il paese di Lazzaro, la risoluzione delle problematiche in località Comunia.
Anche la costituzione dei vari “comitati civici” che ogni tanto appaiono all’orizzonte si è rivelata una delusione perché si è constatata scarsa coerenza nel perseguire gli scopi per i quali essi si sono costituiti, quindi scarso interessamento alla tutela dei beni comuni.
Ritornando al delicato problema che riguarda il cimitero di Lazzaro, si deve ripetere che da lungo tempo il camposanto è privo di custode e di becchino e se le condizioni dello stesso ancora oggi sono più che decorose lo si deve soltanto all’amore della popolazione verso i cari defunti. Il cimitero rimane sempre aperto, spesso è visitato da cani randagi, ed è una bella responsabilità che pende in capo a chi di competenza qualora fosse profanata una tomba, o si verificassero altri gravi episodi.
E’ il caso di ripeterlo. Siamo abbandonati. Abbandonati da vivi ed offesi dopo la morte. Perché i resti non completamente mineralizzati dei cadaveri , dopo la riesumazione, tra l’altro, non tutte eseguite previo autorizzazione e gli avanzi di indumenti e dei feretri (classificati rifiuti speciali, pertanto soggetti alla normativa di settore) finiscono nelle vicine discariche o nei cassonetti dei rifiuti urbani, come si è verificato anni addietro davanti al cimitero di Motta SG ove proprio nei cassonetti di rsu sono stati rinvenuti dei resti di cadaveri che i cani randagi stavano tranquillamente divorando. In merito sono state svolte delle indagini e gli increduli potranno verificare presso il Comando Carabinieri di Lazzaro i fatti menzionati. Appare evidente la mancata vigilanza sanitaria.
Il sentimento religioso e la pietà per i defunti hanno profonde radici nel cuore della maggioranza dei cittadini e mantiene vivo il ricordo di coloro i quali sono vissuti ben operando. Lo stato dei fatti ci fa tristemente rilevare che se anni addietro era per noi difficile credere che chi di competenza non prendesse iniziative finalizzate alla soluzione di questo delicato problema , oggi purtroppo ne abbiamo la certezza. Forse la soluzione, come già detto, si potrebbe trovare nell’apportare alcune modifiche allo Statuto Comunale, cosa certamente non difficile da farsi, che obbligherebbe però gli addetti ai lavori a prendere atto che, probabilmente, presso il Comune di Motta San Giovanni vi potrebbe essere un esubero di personale e che la maggior parte è impiegato in altre mansioni. Purtroppo l’abbondanza di personale non apporta una miglioria ai servizi resi alla collettività.
Speriamo che l’amministrazione si attiverà per rendere decoroso e mettere a norma il luogo dove riposano i nostri cari.
Tenuto conto della difficile situazione finanziaria in cui si trova l’Ente Comunale che non permetterà di affrontare a proprie spese l’intervento di notevole entità, finalizzato all’ampliamento, al superamento delle barriere architettoniche e alla messa a norma del cimitero, chiediamo al signor Sindaco del Comune di Motta San Giovanni di voler valutare la possibilità di richiedere alla Regione Calabria il ricorso al meccanismo finanziario previsto dalla legge regionale. Non bisogna continuare a concentrare l’attenzione soltanto sugli interventi relativi alla erosione costiera, ci sono altre primarie necessità che assillano il paese e che bisogna affrontare.
Fiduciosi della sensibilità delle Istituzioni in indirizzo sulla problematica, attendiamo un riscontro alla presente con adeguata sollecitudine e ringraziando per l’attenzione che presterete alla odierna richiesta, porgiamo cordiali saluti.
Comitato Spontaneo “Torrente Oliveto”
rappresentato da Vincenzo Crea
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