Questo post é stato letto 22410 volte!
Riceviamo e pubblichiamo:
Anche Motta San Giovanni ha le sue discariche abusive di rifiuti pericolosi e non, oltre a quella in località Don Candeloro, che ancora aspetta di essere bonificata e messa in sicurezza. Infatti, l’azione reiterata e ripetuta nel tempo posta in essere da persone senza scrupoli ha dato origine a due discariche abusive, una di rifiuti speciali provenienti da interventi edilizi di demolizione, e l’altra di rifiuti di diversa tipologia ove si può trovare di tutto, entrambe poste a poca distanza una dall’altra ai margini della parete destra (salendo) della strada provinciale che conduce a Motta San Giovanni all’altezza del Km.5.
Infatti sul versante è facile notare, grossi quantitativi di rifiuti solidi urbani smaltiti anche recentemente, numerose lastre di eternit vecchio tipo, pneumatici non più riutilizzabili di autoveicoli e camion, copiosa quantità di R.A.E.E (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche – classificati pericolosi) non inquadrabili tra i beni durevoli, addirittura delle carcasse di autovetture, materiale proveniente da demolizione, etc.. il tutto in violazione della normativa ambientale. E’ evidente che l’acclività del versante non permette assolutamente di impedire lo scivolamento dei rifiuti, che attraversati e mobilizzati dalle acque piovane, saranno convogliate verso il sottostante vallone e trascinati a valle durante eventi pluviometrici eccezionali.
Come ben si potrà constatare recandosi sul posto i grossi quantitativi di rifiuti solidi urbani, in parte contenuti nei contenitori di colore grigio e celeste sono stati smaltiti anche recentemente e ciò dimostrerebbe che il servizio di raccolta differenziata non funziona come avrebbe dovuto funzionare. Visto la impressionante quantità di rifiuti solidi urbani presenti nel sito ci si chiede se lo smaltimento possa essere riconducibile soltanto ad azioni isolate poste in essere da singoli cittadini, atteso che la discarica è abbastanza distante dalle poche abitazioni della frazione Cambareri e a qualche chilometro da quelle di Motta.
Giova ricordare che lo scorso mese di ottobre quest’associazione con segnalazione inviata anche agli Organi d’informazione chiedeva dove vanno a finire i rifiuti solidi urbani e nei primi giorni del mese di gennaio u.s. evidenziava che il servizio “porta a porta” non funzionava come avrebbe dovuto funzionare e la gente oramai non effettuava più la raccolta differenziata, pertanto domandavamo notizie all’Amministrazione comunale anche in merito ad una presunta revoca del finanziamento al Comune di Motta SG da parte della Regione Calabria presumibilmente a causa del mancato raggiungimento degli obiettivi.
Ancora una volta nessuna risposta è stata data. Tuttavia, il Consigliere comunale Cenereri interveniva sulla problematica e attraverso gli Organi di Stampa cercava di smentire in tutti i modi quanto asserito dal rappresentante della scrivente associazione e sostenendo tra l’altro che il servizio di “porta a porta” è soddisfacente e bisognava dare merito per l’impegno messo in atto anche nei giorni festivi e in cattive condizioni di tempo (nel calendario di raccolta non è previsto il servizio nei giorni festivi) e invitava lo scrivente a visitare i luoghi del nostro bel paese per verificare se le vie fossero pulite, se il decoro dei rioni fosse migliorato e se il risultato fosse soddisfacente.
Lo stesso consigliere evidenziava che l’iniziativa messa in atto dall’amministrazione Laganà, consegna a i nostri occhi un paese più pulito e un ambiente che ne beneficia perché vengono conferiti meno rifiuti in discarica, comportando ciò anche un beneficio per le casse comunali e, quindi, garantire l’autofinanziamento del sistema di raccolta.
Lo scrivente, ritenendo che per maturare un’idea non bisogna tralasciare i suggerimenti di terzi ha accolto il “prezioso” invito del consigliere Cenereri e appena giunto nei dintorni della vicina e splendida Motta San Giovanni non ha potuto fare altro che notare ciò che era sotto gli occhi di tutti, e purtroppo anche sotto gli occhi di qualcuno che aveva il dovere istituzionale di impedire lo scempio ambientale in atto, ovvero che effettivamente nella vicina Motta SG le strade sono pulite ma le discariche sono dietro l’angolo. In effetti aveva ragione il consigliere Cenereri nel dire che in discarica vanno conferiti meno rifiuti, ma avrebbe dovuto specificare che ciò avviene per il semplice motivo che gli stessi in gran parte vengono smaltiti nelle discariche abusivamente realizzate in casa nostra.
Per quanto riguarda l’impegno e le cose buone fatte in questi cinque anni dall’Amministrazione comunale preferisco astenermi dal fare alcun commento onde evitare di togliere alla stessa Giunta la “sensazione di esistere”. I fatti comunque parlano chiaro. Mi dispiace soltanto per lo stile e la sopportazione che il Sindaco del Comune di Motta SG, a dire del consigliere Cenereri, ha dovuto avere nei confronti del Comitato Oliveto, ma a ciò si può benissimo rimediare a breve termine. Basta mettersi da parte nella imminente tornata elettorale. Per quanto ci riguarda questo Comitato, accompagnato dal famoso motto d’annunziano “nec recisa recedit” ovvero il simbolo della volontà tenace di non cedere allo scoraggiamento, proseguirà la sua nobile azione finalizzata soltanto alla salvaguardia della salute e incolumità pubblica e alla tutela dell’ambiente.
E’ inconfutabile che nel nostro paese l’illegalità nel campo ambientale è diventato un fenomeno diffuso e collettivo, quasi giustificato, le leggi non vengono più osservate e applicate sia da parte di molti privati che – in modo straordinario – da parte di molte pubbliche amministrazioni. Dal contesto politico locale emerge che, per anni la tutela dell’ambiente non è stata posta quale impegno prioritario delle varie Amministrazioni comunali succedutesi nel tempo ed appare evidente la mancanza di volontà di attivarsi, in qualsiasi modo, per impedire il protrarsi del danno ambientale recato dal continuo proliferare di discariche abusive (e di altre forme di inquinamento) su tutto il territorio comunale e di tutelare la salute pubblica dei cittadini.
Eppure gli strumenti di legge ci sono basterebbe applicarli. Infatti per individuare il produttore dei rifiuti e per poter arginare il dilagante fenomeno dello smaltimento illegale degli inerti, oltre a quanto previsto dalla legge nazionale, il Commissario pro tempore delegato per l’emergenza ambientale nel territorio della Regione Calabria con apposita Ordinanza ha disposto l’obbligo di conferimento dei rifiuti prodotti nel corso di interventi edilizi in apposito impianto, condizione essenziale per il rilascio di autorizzazioni e/o concessioni edilizie, condizionando l’efficacia degli atti abilitativi alla presentazione unitamente alla domanda di una relazione tecnica di accompagnamento dell’istanza contenente la previsione degli inerti prodotti nel corso dei lavori, di una dichiarazione resa con impegno a conferire tutti gli inerti prodotti ad un impianto di trattamento autorizzato.
Alla luce dei fatti si deve ritenere che la succitata Ordinanza viene palesemente disattesa.
Vincenzo CREA
Questo post é stato letto 22410 volte!