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“Non è tollerabile che la diga sul torrente Lordo nel Comune di Siderno diventi l’ennesima cattedrale nel deserto della nostra stupenda Calabria” così Federica Dieni, deputata del Movimento 5 stelle, esordisce per commentare il prolungato stato di abbandono dell’opera realizzata negli anni ’90.
“Questa infrastruttura, costata all’epoca ben 50 miliardi di lire, 25 milioni di euro, doveva costituire un’importante riserva idrica per combattere fenomeni di siccità, ma negli anni non è mai stata utilizzata appieno. Oggi è addirittura in stato di abbandono e non conosciamo quali siano le ricadute sull’ambiente dovute all’incuria. La causa che ha portato alla situazione attuale sarebbe attribuibile ad una lesione del pozzo delle paratoie avrebbe costretto il Consorzio di bonifica competente a provvedere, su sollecitazione del Ministero delle Infrastrutture, allo svuotamento del bacino. Oggi al posto del lago che occupava il territorio in precedenza, c’è soltanto una distesa fangosa, con un piccolo rivolo di acqua torbida che confluisce presso il mare. Soprattutto non ci sono risposte chiare circa un pieno ritorno all’operatività della diga.”
Prosegue la deputata: “Un gruppo di cittadini che già si erano mobilitati presso le autorità competenti hanno chiesto ora il mio intervento. Io, come deputato, non ho altra arma che cercare di smuovere il Governo per ottenere risposte, ma il mio appello va anche alle istituzioni locali perché si attivino affinché la problematica della diga di Siderno non si trasformi in un ennesimo monumento allo spreco e in uno sfregio all’ambiente. Noi vogliamo capire con chiarezza quelle che saranno le sorti di questa infrastruttura, ma deve essere chiaro fin da subito che il suo abbandono non sarà per noi in alcun caso un’ipotesi accettabile.”
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