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Riceviamo e pubblichiamo un comunicato del presidente di Destra popolare, Giuseppe Guarnaccia e del portavoce Antonio Virduci:
“A tre anni esatti dalla pugnalata alle spalle inferta alla Città, leggasi scioglimento del Consiglio Comunale e successivo commissariamento, il popolo reggino ha scelto di ritrovarsi di nuovo in piazza e cominciare finalmente a fare quadrato, consapevole che più in basso di così Reggio Calabria non può scendere.
Uomini, donne e… bambini, è stato ironicamente sibilato da qualcuno, ma a questi personaggi, costretti a mordersi la lingua circa i numeri dei presenti in piazza, dopo le loro beffarde quanto incaute previsioni della vigilia, ampiamente smentite dal colpo d’occhio offerto, vogliamo dire che Destra Popolare in primis è orgogliosa di aver fatto accorrere le proprie famiglie sabato sera.
Famiglie vere, che lottano ogni giorno in una città sempre più asfissiata da una crisi economica e morale in verità globale, ma certamente resa ancora più complicata a queste latitudini da una scellerata condotta politica di chi ci avrebbe dovuto governare secondo i principi del buon padre di famiglia, per mutuare i termini utilizzati dal sindaco pro tempore.
Di esempi, purtroppo, ne abbiamo a iosa in soli dieci mesi di governo della città da parte del Pd e molti di questi sono stati puntualmente sviscerati nel corso del vibrante dibattito svoltosi sabato sera in piazza.
Chi ha inteso usare la cultura della Legalità come uno strumento di attacco politico piegato a logiche di parte è stato chiamato, proprio davanti a Palazzo San Giorgio, a spiegare alla Città come in un solo anno l’amministrazione comunale abbia posto in essere atti irregolari se non addirittura illegittimi, ad iniziare dalla vicenda che ha visto l’occupazione di stanze e scrivanie del Municipio da parte di chi esercita funzioni di staff del sindaco, senza averne alcun titolo all’arrogante atto di affidamento del Miramare in spregio alle più elementari regole di trasparenza ed imparzialità degli atti pubblici; tutto come se fosse cosa e casa propria.
Potremmo continuare con l’elencazione di tante altre vicende, fatti che sabato le voci in piazza hanno richiamato, ma ve n’è una che per la sua importanza meriterebbe un capitolo a sé: la nomina del comandante dei vigili urbani, vicenda iniziata con le dimissioni del dottor Romeo, indiscusso professionista nelle forze dell’ordine che ha lasciato dignitosamente un corpo di polizia municipale che pare sia divenuto panacea di diatribe e discussioni sull’agire dell’Ente; a seguire la tentata nomina del dottor Militello, già insolita nella forma visto che Falcomatà usa la radio per formalizzare volontà amministrative, e nell’immediato cassata dal Senatore Molinari, membro della commissione antimafia che la bolla subito come “censurabile” per delle irregolarità nell’azione di polizia amministrativa che avrebbero visto coinvolto lo stesso dirigente voluto dal sindaco.
Queste alcune delle grandi azioni di trasparenza che il primo cittadino dovrà spiegare alla Città. In conclusione, un doveroso ringraziamento a tutti i nostri militanti che, bandiere al vento, hanno contribuito al successo indiscusso della manifestazione, nonché ad Enzo Vacalebre, “scintilla” di questa “spallata”. Un’altra indiscussa verità che è uscita fuori dall’appuntamento di Piazza Italia è che gli assenti hanno sempre torto. Pertanto, al netto di Lucio Dattola e Massimo Ripepi, consiglieri comunali di (presunto) centrodestra compresi!”
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