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Lazzaro, nonostante il sequestro dei depuratori e le indagini in corso, l’impianto dell’Oliveto continua a scaricare milioni di metri cubi di liquami fognari non depurati nel torrente Oliveto da un pozzetto fognario posto a pochi metri lato mare del ponte ferroviario.
Per evitare confusione si deve evidenziare che lo scarico è preesistente ai recenti eventi pluviometrici che hanno eroso gran parte dell’alveo fluviale, né può essere riconducibile ai tempi tecnici necessari acchè i depuratori dopo qualche illusorio intervento tornino a pieno regime.
Tale scarico oltre ad essere stato più volte segnalato alle varie Istituzioni è stato riscontrato anche dai funzionari di un Comando di polizia giudiziaria nei primi giorni del mese di febbraio. In effetti, i liquami fognari delle popolose località Fornace e Casalotto Ferrina attraverso il pozzetto fognario posto nell’alveo fluviale dovrebbero giungere nella stazione di pompaggio ubicata a pochi metri, che a sua volta dovrebbe spingerli al depuratore.
Si aggiunge che a qualche metro, sotto il ponte ferroviario lato monte, da un altro pozzetto fognario fuoriescono altri liquami non depurati. Il tutto si miscela con le acque torrentizie e sfocia a mare con conseguente inquinamento marino. Ulteriori liquami non depurati che giungono a mare fuoriescono da un pozzetto fognario, già oggetto di segnalazione, posto sul lungo mare Cicerone di fronte al civico 263.
Appare evidente, e se ne deve tenere conto durante i controlli di laboratorio delle acque che a seguito di tali scarichi gli impianti di depurazione sopportano meglio il carico inquinante visto che notevoli quantitativi di liquami da depurare non giungono al depuratore, di conseguenza i risultati delle analisi potrebbero non rispecchiare la reale situazione e si potrebbe giungere alla facile conclusione del ritorno degli impianti ad una “ normalità”.
Allo stato dei fatti, visto i risultati dobbiamo riscontrare che l’Amministrazione comunale non è in grado di gestire direttamente il servizio fognario anche se a suo dire supportata da personale qualificato, dotato di competenze tecnico-professionali cui sarebbe stata affidata la direzione tecnica e il controllo della gestione degli impianti e delle rete fognarie. Le vasche contenenti i fanghi di depurazione sono ancora colme.
In conclusione possiamo dire che la situazione è tale e quale a quella prima del sequestro e non si è a conoscenza dei limiti temporali entro i quali i depuratori dovranno essere messi a norma. Giova ricordare che ci sono voluti dodici anni e una fiumana di segnalazioni per giungere alla recente adozione del provvedimento di sequestro dei depuratori mal funzionanti, non vorremmo dover aspettare altri dodici anni acché si ponga fine a questa situazione che continua a produrre gravissimi e forse irreparabili danni all’ambiente, quindi alla salute.
Sulla problematica in questione è stata inoltrata segnalazione alla Capitaneria di Porto e al Dipartimento provinciale dell’ARPACAL di Reggio Calabria, al Vice Sindaco del Comune di Motta SG con deleghe ai Lavori Pubblici- depurazione acquedotti, fognature, ecc. Giuseppe Benedetto e alla Polizia Municipale di Motta SG. Al Vice Sindaco e alla polizia municipale è stato anche richiesto di interessare l’Organo competente acchè verifichi se il depuratore dell’Oliveto funzioni.
Vincenzo CREA
Referente unico dell’ANCADIC Onlus
e responsabile del comitato spontaneo torrente Oliveto
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