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“Egregio Presidente, la depurazione degli scarichi e la buona qualità delle acque di fiumi, torrenti e del mare devono diventare una priorità per l’Italia e per la Calabria. Nella nostra Regione continuiamo a pagare le conseguenze di un servizio poco efficiente e in molti casi assente o totalmente inadeguato…”.
Inizia così la lettera da noi inviata in data 5 ottobre 2012, e rimasta al momento senza riscontro alcuno, per chiedere la concretizzazione degli impegni assunti dal presidente Giuseppe Scopelliti nel corso dell’incontro pubblico svoltosi il 24 agosto a Tropea dopo le aspre polemiche sui dati emersi dalla campagna 2012 di Goletta Verde. Nel corso del confronto il governatore si era impegnato a intervenire sulle gravi lacune del sistema depurativo in Calabria, mettendo in campo risorse economiche e una pianificazione degli interventi a partire dalla disponibilità finanziaria dei 217 milioni individuati attraverso i fondi Cipe, e aveva accolto la proposta di Legambiente di un tavolo comune sulla depurazione (il “tavolo blu”).
Nella nostra lettera, inoltre, per costruire un confronto concreto ed efficace, ed avere gli elementi su cui avanzare proposte, abbiamo chiesto anche alcuni dati tecnici relativi agli impianti di depurazione esistenti (numero, tipologia di trattamento, comuni serviti, capacità depurativa, ecc), agli impianti su cui sono previsti interventi di ammodernamento, agli interventi previsti per il completamento del servizio di depurazione e il loro stato attuale (impianti previsti, finanziati, appaltati, in costruzione, fondi stanziati ecc.), nonché i dati relativi alle reti fognarie, fondamentali per “smascherare” gli sversamenti illegali.
Ad oggi, siamo nostro malgrado costretti a rilevare l’assoluta mancanza di riscontro a quanto da noi richiesto nel mese di agosto prima e in via ufficiale ad ottobre 2012. Siamo nel pieno dell’emergenza rifiuti, ma ugualmente riteniamo che proprio la mancanza di programmazione fa sì che in Calabria tutto sia sempre gestito in forma “straordinaria”, salvo poi continuare a pagare multe salate per la violazione delle Direttive Ue, attentare alla salute dei calabresi, devastare ambiente e territorio e compromettere il turismo.
Chiediamo quindi ora, a stagione balneare chiusa, un riscontro alla Regione Calabria e che si onorino gli impegni assunti nei confronti dei calabresi e si metta mano alla depurazione. Non vorremo che la prossima stagione si affronti allo stesso modo del passato e che poi ci si limiti alla polemica sterile e ad individuare il nemico di turno che danneggia l’immagine della Calabria solo per colpa di chi non mette in campo azioni e politiche per la tutela del territorio e del mare.
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