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A guardare i numeri, la situazione nella nostra città sembra essere molto più grave. Napoli circa 1.000.000 di abitanti dichiarata in stato di emergenza con 2.500 tonnellate di rifiuti non raccolti, Reggio circa 200.000 abitanti e siamo a quota 2.000 tonnellate. Facendo due proporzioni non viene difficile capire come la condizione reggina sia, ad oggi, molto più grave di quella napoletana. Ma la politica qui sta a guardare!
Ora, tra i problemi legati alla Leonia e quelli relativi alla disponibilità o meno delle discariche, qui non possiamo più restare inermi. Vorrei ricordare che l’accumulo di rifiuti solidi urbani potrebbe essere veicolo di patologie infettive quali epatite, tifo, colera e quando essa viene bruciata genera diossina, sostanza che come tutti saprete è tossica.
Da qualche giorno la Leonia ha iniziato a raccogliere nuovamente i rifiuti accumulatisi per giorni, ma a fare un giro, la situazione appare ancora quasi ingestibile. Mentre in centro la pulizia avviene con costanza e solerzia, le periferie destano in uno stato disastroso e di abbandono quasi totale.
Per un problema straordinario,sarebbe opportuno intervenire in modo straordinario. Considerato che il governo nazionale non ritiene di equiparare la situazione reggina a quella napoletana forse, sarebbe opportuno che in sinergia Comune , Provincia e Regione attraverso la Protezione Civile, intervenissero con mezzi ed uomini per diminuire i tempi di ripristino della normalità.
Ora, è vero che il centro della città è il biglietto da visita da dare ai pochi audaci turisti che si recano a Reggio, ma è ancora più vero che i servizi si debbano programmare e consolidare per chi la città la vive quotidianamente e i nostri amministratori comunali sembra che questo non l’abbiano capito. Non esistono cittadini di serie A e di serie B, esistono cittadini di Reggio, tutti uguali. Non c’è differenza nemmeno tra gli studenti cittadini, tutti uguali anche loro, perché mentre vicino le scuole del centro città non si vede spazzatura, nelle scuole periferiche gli alunni sono costretti a studiare in compagnia dell’”olezzo” che giunge dalle finestre delle aule.
Certo, proporre alla cittadinanza di usufruire tutti dei cassonetti posti al centro storico potrebbe essere un’idea, vista la sicurezza e la celerità con cui lì la raccolta viene effettuata. Non usufruire dei cassonetti posti entro i 500 metri dalla residenza, implica una diminuzione dell’onere per il servizio del 50%, se così possiamo chiamarlo, visto che da un po’ di tempo è più esatto parlare solo di disservizio, Vogliamo tuttavia confidare in una presa di coscienza di chi amministra il nostro comune, affinché si ripristinino al più presto la sicurezza igienica e la pulizia tra le nostre vie.
Il sistema per ridurre il conferimento di rifiuti assieme alla salvaguardia dell’ambiente sono rappresentati dalla raccolta differenziata, che le amministrazioni pubbliche devono implementare favorendo contestualmente le aziende ed i cittadini a sviluppare la raccolta. Il commissariamento della gestione dei rifiuti in Calabria(commissariata da oltre 10 anni) non sembra abbia dato buoni risultati considerando lo stato di fatto. Differenziare è un obbligo di legge, per il 2012 è previsto il raggiungimento della soglia del 65% di raccolta differenziata e la Calabria si trova ad oggi a circa il 18%, il che evidenzia la scarsa attenzione posta al problema rifiuti. Considerato che il commissariamento è a scadenza il 31 dicembre pv, e che il problema rifiuti non è risolto definitivamente, non sarebbe forse meglio tornare ad una gestione ordinaria???
Da un’attenta amministrazione dei servizi comunali e dall’incentivazione del senso civico tra i reggini dipende il benessere di tutti, quindi auspico che in tempi brevi il disservizio possa trovare soluzione per il bene di tutti e che il torpore lasci spazi alla voglia di riscatto da un’immagine di questa città che negli ultimi anni è stata esaltata sempre per degrado sociale e non per efficienza e puntualità.
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