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Approda in Parlamento il caso di Mariafrancesca Garritano, la ballerina licenziata dal teatro alla Scala di Milano dopo aver denunciato casi di anoressia nelle scuole e nei corpi di ballo. In una interrogazione ai ministri della Salute, Renato Balduzzi, al ministro del Lavoro, Elsa Fornero e al ministro dei Beni e le attività culturali, Lorenzo Ornaghi il deputato del Pdl Giovanni Dima chiede «quali iniziative i Ministri interrogati intendano porre in essere per far si che nei corpi di ballo dei teatri italiani si seguano regole deontologiche ed etiche che privilegino e salvaguardino la salute della persona; quali iniziative si intendano assumere a tutela dell’artista Mariafrancesca Garritano anche al fine di manifestare solidarietà ad una donna che ha raccontato le sue sofferenze sull’anoressia, e per questo licenziata, mettendo in guardia quante frequentano le accademie di danza e i corpi di ballo dai rischi dei disturbi alimentari».
Il caso di Mary Garret, nome d’arte della ballerina è balzato agli onori della cronaca nazionale ed europea dopo che la ragazza ha parlato dei disturbi del comportamento alimentare nelle accademie e nei corpi di ballo. Scrive ai ministri interrogati l’onorevole Dima «che a seguito di questa presa di posizione, in data 19 gennaio 2012, il sovrintendente del teatro alla Scala ha adottato un provvedimento di licenziamento con la motivazione che la risoluzione del rapporto di lavoro sarebbe stata causata da tutta una serie dichiarazioni rese a mezzo stampa che avrebbero leso l’immagine del teatro e della sua scuola di ballo nonché violato quel rapporto di fiducia che deve esistere tra datore di lavoro e dipendente.
L’esperienza professionale ed umana della signora Garritano – scrive ancora il parlamentare – è condensata in un libro in cui ha raccontato la propria esperienza, le proprie sofferenze dovute ai disturbi del comportamento alimentare, fenomeno che causa l’anoressia trascinandosi in età adulta e che colpisce molte allieve delle Scuole di ballo e ballerine che lavorano nel Corpi di ballo e quindi facendo emergere, con tutta la forza e la drammaticità del casi denunciati, resistenza di un problema che era stato tenuto fino ad allora nascosto;
Questa denuncia – prosegue Giovanni Dima – è stata successivamente ribadita anche in una intervista rilasciata al settimanale inglese The Observer, e ripresa dai più importanti quotidiani italiani, in cui ha confermato, in base alla sua esperienza professionale, i dati di una statistica su scala mondiale pubblicata dalla testata britannica secondo cui «una ballerina su cinque è anoressica». Una testimonianza basata sul fatto che la stessa ballerina ha «sofferto di anoressia» e come tante altre colleghe «sofferto di amenorrea e di depressione», tanto da ricorrere a consulenze mediche per curare queste gravi patologie. Disturbi che interessano anche il mondo della moda; le reazioni del mondo artistico nazionale, di fronte a questa forte presa di posizione, sono state molte e molte di queste naturalmente negative, nel senso che si è preferito criticare la denunciante adducendo la solita motivazione del desiderio di farsi pubblicità piuttosto che porsi seriamente e realmente il problema di come individuare le giuste contromisure ad una questione che non deve essere affatto sottovalutata. In due distinte puntate andate in onda su «Le iene Show» – scrive Giovanni Dima – giorno 9 febbraio e 1 marzo 2012, il giornalista Calabresi ha raccolto diverse testimonianze di ballerine e di genitori di alcune allieve che confermano le denunce della signora Garritano».
Il caso della Garritano suscitò molto clamore nell’opinione pubblica italiana. Le iniziative di solidarietà per la ballerina licenziata si stanno moltiplicando. Domenico Naccari, delegato del sindaco di Roma, Gianni Alemanno, l’8 marzo scorso ha ricevuto la donna nella Capitale per esprimerle solidarietà. Analoghe iniziative saranno fatte in Calabria, la regione d’origine della ballerina.
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