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Anche Reggio ha vissuto il suo 8 marzo antindrangheta, coi ragazzi del Liceo Artistico e le attiviste di Stopndrangheta.it a tenere alta la memoria delle tre madri coraggio della Calabria. Un’assemblea speciale quella dedicata a Lea Garofalo, Maria Concetta Cacciola e Giuseppina Pesce e alle altre donne che hanno avuto il coraggio di sfidare le cosche, pagando un prezzo a volte troppo alto.
Nell’aula magna dello storico istituto scolastico diretto dal preside Santo Caserta, tra intermezzi di musica e poesia curati dagli studenti, sono riecheggiate le storie violente di quelle tre donne, le immagini dei loro volti, il suono delle loro voci.
Il racconto, la ricostruzione giornalistica, la lettura dei documenti ufficiali che scorrevano sul maxischermo, tratti dall’archivio on line Stopndrangheta.it. Una grande commozione, vissuta intensamente da docenti, attivisti e soprattutto dai ragazzi. Un grumo di sentimenti che è infine esploso in un canto liberatorio, ultimo atto della mattinata. Non prima però di aver scritto tutti insieme una toccante lettera di incoraggiamento alla collaboratrice di giustizia rosarnese, Giusy Pesce.
Ecco il testo della lettera:
Reggio Calabria, 8 marzo 2012
Cara Giusy,
Io non avrei avuto la forza. Non avrei avuto la forza e il coraggio in quanto donna. Non avrei avuto la forza e il coraggio né in quanto figlia né in quanto sorella. Non avrei avuto la forza e il coraggio in questa città e in questo Paese, dove spesso tutto è messo a tacere dalla paura e dalla vergogna. Ma è quando qualcuno trova la forza e il coraggio di parlare, soprattutto in quanto madre, che la paura sparisce, che irrompe la voglia di riscattarsi e di non rimanere più in silenzio.
Ho ascoltato la tua storia, in silenzio. E rendermi conto che queste realtà che sembrano così lontane ad un tratto diventano tangibili, mi ha fatto aprire gli occhi, ha fatto aprire gli occhi a tanti ragazzi e soprattutto a tante ragazze che non dimenticheranno la tua forza e il tuo coraggio che forse qualche volta, dopo tutto quello che hai passato e continui a passare, vengono a mancare.
Queste parole vogliono infonderti quella forza che la tua storia ci ha dato e che è il simbolo del riscatto della donna. Nel tuo riscatto è possibile il mio riscatto. Nel tuo riscatto è possibile il riscatto di questa terra.
Gli studenti del Liceo artistico “Mattia Preti” di Reggio Calabria
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