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REGGIO CALABRIA – Al via i lavori della 46a settimana sociale dei Cattolici Italiani, 50 anni dopo l’ultima tenutasi a Reggio Calabria, che risale al settembre del 1960 e che donò alla nostra città l’inaugurazione dell’Auditorium Diocesano “San Paolo”. Quale l’eredità di questa nuova edizione? « Nessuno di noi – apre Luca Diotallevi, vicepresidente del Comitato Scientifico e Organizzatore delle Settimane Sociali – può dire di non sapere e di non dovere. Essere questa sera a Reggio Calabria ed essere nel Mezzogiorno d’Italia per tutti noi significa che dobbiamo fare meglio e di più: contro la mafia, contro la camorra, contro la ‘ndrangheta e contro ogni forma di negazione della vita, plateale o nascosta »
Sono tanti gli inteventi che si sono susseguiti sul palco del Teatro Comunale “Francesco Cilea” in questa giornata di apertura: in tutti una sottile linea comune, quella della gratitudine ad una Città che ospita, proprio oggi che nel cuore e nell’orgoglio ne è colpita. « Una terra nella quale, fortunatamente, – afferma S.E. mons. Vittorio Mondello, vescovo della diocesi Reggio Calabria – Bova – da diversi anni è iniziata una seminagione nuova, immersa nel desiderio della libertà, ed intrisa di speranza ». Tanti i volti, dicevamo, che hanno salutato la platea dei delegati giunti a Reggio Calabria da tutti gli angoli del Bel Paese. « La cronaca italiana, i fatti delle nostre città, – sottolinea Giuseppe Raffa, sindaco f.f. della Città di Reggio Calabria – delle nostre strade, sembrano riportarci indietro: ascoltiamo di violenze terribili nei luoghi in cui abita la famiglia, fino alle intimidazioni piu’ crude agli uomini delle istituzioni. Ma è la stessa cronaca, che nel tempo, ci restituisce immagini e suoni di una coscienza civile forte, solidale, che emerge con coraggio e sostiene i suoi cittadini impegnati ».
“Un’Agenda di Speranza per il Futuro del Paese”: una grande vetrina per una città che deve dimostrare la sua maturità, la sua – non solo teorica vocazione – ad “accogliere”. Istituzioni ecclesiali e politiche, media di tutta Italia: è questo il momento in cui Reggio Calabria può e deve dare testimonianza di essere una città dalle antichissime radici magno greche e per quanto concerne la nostra Diocesi di essere addirittura tra le prime ad essere fondate dall’Apostolo delle genti, Paolo di Tarso. « Nell’orizzonte della presenza della Chiesa nel mondo, – flemmatico il presidente della CEI, S.E. mons. Angelo Bagnasco – emerge non di rado il discorso sulla laicità, che sembrerebbe a qualcuno di per sé incompatibile con ogni istanza di tipo religioso ». Un richiamo importante, dunque, per tutti i cattolici impegnati in politica e nella società civile. Un richiamo che è un leitmotiv per il Centro Sportivo Italiano, in particolare per il Comitato di Reggio Calabria, che da un triennio ormai, si impegna a promuovere un benessere socio – sportivo – educativo per tutta la cittadinanza giovane e in tal senso prova ad essere città – pilota per l’intera Regione Calabria, troppo spesso relegata ad essere “luogo del delitto.”
Si chiude la prima giornata di lavori, dunque, ricca di buoni propositi e di tanti convenevoli istituzionali: ai delegati, da domani, l’arduo compito di rendere questa tre giorni reggina fruttuosa per l’intero Paese. « Stiamo illudendo i giovani, – conclude sarcastico Diotallevi – promettendogli qualsiasi cosa come un diritto, e stiamo derubando i giovani, soprattutto i migliori, privandoli del diritto a giocarsi alla pari i loro talenti ».
In serata presso l’Aula Magna dell’Università per Stranieri “Dante Alighieri” di Reggio Calabria è stato presentato il libro, edito da Città del Sole edizioni, redatto da mons. GianCarlo Maria Bregantini in collaborazione con Ida Nucera , dal titolo “Sette lampade tra le pietre e le stelle” in cui l’alto prelato, un tempo vescovo della Diocesi di Locri – Gerace, parla del rapporto tra Chiesa e potere, nelle varie declinazioni di politica, giustizia e criminalità.
Centro Sportivo Italiano
– Ufficio Stampa Comitato prov. RC –
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