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“U porcu è a muntagna e a caddara bugghi”. Così recita un famoso detto reggino che meglio non potrebbe descrivere le nostre impressioni, dopo aver letto le dichiarazioni dell’assessore Pugliano sulla volontà di realizzare un nuovo impianto per il trattamento dei rifiuti a Sambatello.
Il nostro scetticismo non è dovuto tanto ad una ottusa volontà di contrastare la realizzazione di nuovi impianti, che riteniamo necessari a sostituire l’attuale dotazione regionale assolutamente deficitaria, quanto alla natura degli impianti stessi, ossia alla loro reale compatibilità con un percorso che, dalla raccolta differenziata, giunga ad una valorizzazione economica dei rifiuti attraverso il loro recupero, riciclo e riuso.
Quello che non ci riesce di capire è come sia possibile già sapere che a Reggio Calabria serve un impianto da 15 milioni di euro, con il Piano regionale dei rifiuti ancora da approvare, del quale sono note solo le linee guida che comunque paiono contraddittorie e fumose, e con la legge di riordino del settore rifiuti ancora in fase di discussione nella IV Commissione regionale.
Si continua a ripetere lo stesso errore, la stessa pratica folle che vede la gestione dei rifiuti subordinata all’impiantistica e non viceversa. All’ass.Pugliano che, avendo rivestito anche il ruolo di sub-Commissario all’emergenza rifiuti, dovrebbe conoscere molto bene la questione, vorremmo porre una domanda: ma se, come logica vorrebbe, bisogna andare verso una raccolta differenziata porta a porta, ha senso spendere 15 milioni di euro in un periodo come questo, oppure sarebbe più opportuno ragionare su di una impiantistica meno centralizzata, meno imponente, ma che garantisca una migliore gestione a livello territoriale?
Il che si tradurrebbe, come logica conseguenza, in un migliore servizio per i cittadini e in un maggiore numero di posti di lavoro.
Quello che si sta mettendo in piedi è l’ennesima beffa ai danni dei calabresi, e a dirlo non siamo solo noi ma diverse associazioni e comitati che già hanno manifestato la propria contrarietà alle linee guida per il nuovo piano regionale e ai principi ispiratori della legge di riordino. L’ennesima operazione buona a favorire gli interessi dei futuri gestori, che si vorrebbero a tutti i costi privati, lasciando in piedi mostri come l’inceneritore di Gioia Tauro che tanti danni hanno già causato alla salute dei cittadini della Piana e alle tasche di tutte e tutti noi.
È fondamentale che prima di continuare in questa azione propagandistica si convochi il tavolo tecnico aperto alle associazioni e ai comitati, promesso dal Presidente della IV Commissione regionale, On. Gianluca Gallo, in modo da potersi confrontare realmente su quale sia una gestione ottimale dei rifiuti in questa regione, e chiudere definitivamente la stagione delle emergenze e delle gestioni confusionarie.
Allo stesso tempo è necessario prestare la massima attenzione a non compromettere ulteriormente il futuro di aree, come quelle di Villa San Giuseppe o di Sambatello, già danneggiate dall’imposizione di opere che non solo hanno poco a che vedere con le vocazioni del territorio, ma che non sono in grado di affrontare le problematiche per cui sono state realizzate. Per questo motivo facciamo appello a tutte quelle soggettività che hanno condiviso la storica esperienza della “lotta della Cartiera” a incontrarci e fare un punto della situazione.
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